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SAN DONÀ DI PIAVE - Provate le omissioni dei medici dell'ospedale, riconosciuto un risarcimento di oltre 1 milione di euro per i familiari di Luigino Surian, cui era stata diagnosticata un'otite, che però si è rivelata essere una meningite. C'è voluta una battaglia lunga dieci anni, ma alla fine i familiari dello jesolano, allora 58enne, molto conosciuto anche nel Trevigiano per avere fondato e diretto l'istituto scolastico paritario Giuseppe Mazzini di Treviso, hanno ottenuto giustizia in sede civile: il Tribunale di Venezia ha, infatti, riconosciuto l'inadeguatezza delle prestazioni fornite dai medici al paziente al suo primo accesso ospedaliero, ha ritenuto provato che, se fosse stato disposto un ricontrollo delle sue condizioni o gli fossero state impartite le dovute istruzioni in tal senso, e se, quindi, fosse ritornato prima in ospedale, si sarebbe potuto salvare e ha accertato la responsabilità contrattuale dell'Ulss 4, condannandola a risarcire la moglie, i figli ed anche i nipoti di una somma complessiva di un milione e centomila euro, oltre a rivalutazione e interessi.
LA VICENDA
Tutto ha inizio il 6 ottobre del 2010, quando Surian si reca al pronto soccorso di San Donà lamentando dolori a un'orecchio e febbre.
In assenza di posti letto a San Donà, l'uomo viene trasferito al nosocomio di Chioggia e qui all'esito di una risonanza magnetica, viene accertata la diffusione di un processo flogistico dagli spazi meningei al cervelletto al tronco e a entrambi gli emisferi cerebrali. Surian rimarrà in coma per tutto il periodo della sua degenza e dell'agonia: spira il 7 novembre 2010 all'ospedale di Jesolo, dov'era stato riportato dal nosocomio di Chioggia il 30 ottobre. I familiari hanno deciso di rivolgersi allo studio 3A-Valore, attraverso il responsabile di San Donà, Riccardo Vizzi, società specializzata nel risarcimento danni. Considerato che, dalla parte dell'Azienda sanitaria, si continuava a respingere ogni addebito, la famiglia Surian ha deciso di citare in causa la stessa Ulss, avanti il Tribunale di Venezia, seconda sezione civile, affidata al giudice Silvia Zeminian, che ha disposto una consulenza tecnica medico-legale affidata al prof. Nico Zaramella. Le conclusioni non lasciano spazio a dubbi. Al termine dell'udienza di martedì scorso, e dopo essersi ritirata in camera di coÈnsiglio, dunque, la dottoressa Zeminian ha pronunciato l'attesa sentenza e, acclarata la responsabilità contrattuale dell'Ulss 4, l'ha condannata a risarcire i familiari di tutti i danni patiti per la perdita del proprio caro, accogliendo in larga parte anche nel quantum, oltre che nella richiesta di condanna, le istanze dei patrocinatori delle parti offese, oltre a tutte le spese di lite: un maxi risarcimento da 1,1 milioni.
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Il Gazzettino