Ictus negli Stati Uniti: dopo 20 giorni muore Massimo Loreggia, ex incursore della Marina militare

Massimo Loreggia
POLVERARA - Addio Massimo, prima militare e poi civile, uomo innamorato del mondo, ma legato al suo paese di origine. Polverara è in lutto per la morte di Massimo Loreggia,...

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POLVERARA - Addio Massimo, prima militare e poi civile, uomo innamorato del mondo, ma legato al suo paese di origine. Polverara è in lutto per la morte di Massimo Loreggia, 65 anni, avvenuta lunedì scorso a Chicago, negli Stati Uniti, dove di fatto l’uomo risiedeva da anni, a causa dei postumi di un ictus che lo aveva colpito il 12 febbraio.

IL LUTTO

Nativo di Polverara, dove risiedono il figlio quarantenne Diego e i fratelli Daniela, Claudio e Antonio, Massimo aveva sempre dimostrato una predilezione particolare per i viaggi. Era stato infatti per parecchi anni incursore della Marina Militare, di stanza a La Spezia, ma aveva partecipato a numerose missioni all’estero. L’incursore è un militare particolarmente addestrato, appartenente a forze speciali, in grado di paracadutarsi, di operare in ambiente acquatico e utilizzato per azioni di commando. Per diventare incursori della Marina Militare Italiana bisogna superare un corso della durata di circa un anno alla Scuola Incursori di Comsubin.
Loreggia è sempre stato un uomo alla ricerca di qualcosa, anche un po’ irrequieto. E questa voglia di fare nuove esperienze, dopo quella militare, lo ha portato oltreoceano, nell’Illinois, più di preciso a Chicago, dove lavorava per la Pama, azienda di Rovereto, che sviluppa e costruisce alesatrici, fresatrici e centri di lavoro per diversi settori dall’energetico al meccanico.

LE PASSIONI

Qui Loreggia aveva trovato una bella dimensione di vita, che gli dava la possibilità di dedicarsi anche alla sua passione preferita, le moto, Harley Davidson, in particolare. In sella alla sua moto, con il Nco Crew, club di cui faceva parte, viaggiava nel tempo libero nelle grandi distese di terreni, spesso coltivati a cereali, dell’Illinois e degli Stati vicini. Tutto sembrava filare liscio per Massimo fino allo scorso 12 febbraio, quando l’uomo inaspettatamente è stato colpito da un ictus. É seguito il ricovero in ospedale e dopo qualche miglioramento il figlio Diego stava programmando anche il suo rientro in Italia, per poter essere di supporto al papà al quale era molto legato. Alcuni problemi cardiaci hanno invece fatto precipitare il suo quadro clinico, fino al decesso, avvenuto in ospedale lunedì scorso.

IL RICORDO

Così lo ricorda Diego: «Ésuccesso tutto troppo in fretta e io non ero pronto a tutto ciò, per tutti era Max, per me era e ancora è il mio papà, ora penso possa davvero correre libero, magari in compagnia del suo caro amico fraterno Simone, compagno di scorribande». E poi aggiunge un pensiero diretto a Massimo: «Papà sii fiero perché sei stato una grande persona e ogni tanto butta un occhio quaggiù perché sarà dura senza di te, buon viaggio leggenda». I funerali saranno celebrati a Polverara: al momento sono in corso le pratiche per l’espatrio della salma dagli Usa.

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Il Gazzettino