OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
BELLUNO - Il caso di Tiziano Conti, 64 anni, detto il Conte, trovato morto nella sua casa diroccata dei Casoni, in via Igino D'Incà 23, ha aperto un dibattito sulle condizioni in cui viveva. Sui social sono stati tanti i commenti, non sempre benevoli, ai quali però ha voluto rispondere Fabio Bristot, già assessore comunale nel 2002, quando personalmente ebbe modo di occuparti del caso di Conti. «Era una persona che aveva dei problemi, problemi i quali lui stesso doveva fare i conti - spiega -. Questo probabilmente lo portava ad essere diffidente con gli altri, spesso irascibile. Viveva con un sussidio e aveva un amministratore di sostegno. Anche se viveva solo in realtà non lo era perché di lui si occupavano gli assistenti sociali e soprattutto la Parrocchia. Ma era difficile trattare con lui».
La casa dove viveva il "Conte"
La casa di Conti non aveva né porte né finestre: quando calava l'inverno viveva praticamente all'addiaccio anche se la morsa del freddo spesso lo spingeva a rifugiarsi al pronto soccorso oppure nei magazzini di qualche impresa nelle vicinanze di Mas.
Il Gazzettino