Morto a 18 anni, a consegnare il metadone a Vlad Andrei sarebbe stato il vicino

Domani pomeriggio sarà eseguita l'autopsia e il pm ha disposto anche gli esami tossicologici

Vlad Andrei Lacatus
CADONEGHE - Sarà eseguita domani pomeriggio l'autopsia sul corpo di Vlad Andrei Lacatus, il 18enne di origine romena morto martedì mattina a causa di un malore...

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CADONEGHE - Sarà eseguita domani pomeriggio l'autopsia sul corpo di Vlad Andrei Lacatus, il 18enne di origine romena morto martedì mattina a causa di un malore che lo ha colto nell'appartamento di famiglia in via Trilussa senza lasciargli scampo. Sul corpo del ragazzo sono stati disposti anche gli esami tossicologici. Sarà infatti fondamentale capire che cosa abbia causato il malore fatale, poiché nella stanza di Vlad sono state trovate alcune boccette di metadone e un 23enne suo vicino di casa è oggi indagato nell'ambito del fascicolo aperto dal pubblico ministero Marco Brusegan, che ipotizza il reato di morte in conseguenza di altro reato. Nel frattempo la comunità romena di Cadoneghe e quella di Galati, in Romania, dove Vlad era nato e cresciuto, si stringono nel lutto ai familiari del giovane.

L'indagine

Lacatus, che aveva compiuto 18 anni il 19 luglio, si è sentito male alle prime ore di martedì mentre si trovava in casa con un coetaneo che stava ospitando e con la madre, che era in un'altra stanza. Alle 7 è stato dato l'allarme chiedendo l'intervento dei sanitari perché il ragazzo si era accasciato. Soccorso in condizioni disperate, è stato ricoverato nella terapia intensiva della Cardiochirurgia e sottoposto a diversi trattamenti per tentare di stabilizzarlo. Tentativi che si sono però rivelati inutili. I carabinieri durante il sopralluogo in casa hanno trovato alcune boccette di metadone usate e una dose di hashish. Il coetaneo ha poi riferito che a consegnare il metadone a Lacatus era stato M.T., 23enne romeno che vive nella stessa palazzina della vittima. Anche la sua casa è stata perquisita e all'interno i militari hanno rinvenuto un'altra boccetta di metadone, perfettamente compatibile con quelle trovate nella stanza di Vlad. La conferma è certa, poiché il 23enne ha avuto la sostanza dal SerD (Servizio dipendenze) da cui è seguito e le confezioni appartengono allo stesso lotto. M.T. è quindi stato denunciato. Le indagini ora si concentrano sul capire se il 23enne abbia venduto il metadone a Lacatus, se fosse la prima volta che questo avveniva e non di meno il tipo di rapporto che li legava. Nessun altro è invece al momento stato iscritto nel registro degli indagati. Vlad Andrei si era trasferito in Italia da ragazzino, dopo aver frequentato le elementari in Romania. A Cadoneghe poi aveva deciso di ritirarsi dagli studi e sul fronte professionale faticava a trovare un lavoretto.

Il dolore

Chi lo conosceva l'ha dipinto come una persona responsabile, che non aveva mai avuto problemi legati alla dipendenza da droghe. Tra le sue passioni vi erano i social e i tatuaggi, oltre alla musica rap e alle uscite in compagnia nei locali più noti di Padova e dell'hinterland. «Il sole della vita è tramontato per un essere a noi tanto caro. In questo universo di tristezza abbiamo ancora le stelle dei ricordi per lenire il nostro dolore - ha commentato una delle sue ex insegnanti alla scuola Gimnaziala 24 di Galati - Da oggi lo cercheremo solo nei nostri cuori, l'unico posto dove non ci lascerà mai più. Non dimenticheremo la tua gioia e tenerezza Vladut! Fa male anche solo a pensarlo».
«Che Dio ti perdoni anima buona, te ne sei andato troppo presto, eri una persona meravigliosa e rimarrai sempre nei nostri cuori» è invece stata la dedica dell'amico Ionut.


«Te ne sei andato troppo presto e come un fulmine nipote mio» ha aggiunto la zia Oana.

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Il Gazzettino