A 3 anni dalla tragedia arriva il risarcimento per la morte del piccolo Edoardo Antoniazzi. Aveva 16 mesi, il 28 gennaio 2016, quando sull'isola di Dominica il pulmino, sul...
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LA TRAGEDIA
Il piccolo Edoardo era al primo viaggio con i genitori quando venne coinvolto nell'incidente mortale. La famigliola di Moriago, in crociera nei Caraibi, era scesa dalla nave Msc per un'escursione alle Trafalgar Falls, una riserva naturale dell'isola di Dominica. Su quel pulmino maledetto con Edoardo e i genitori c'erano altri turisti italiani e brasiliani. Tutto andò bene fino a quando il mezzo, lungo una discesa, si ritrovò senza freni, trasformandosi in un proiettile che, dopo una curva, finì fuori strada rovesciandosi. Solo qualche escoriazione per tutti, autista compreso, mentre non ci fu scampo per Edoardo. Dopo lo choc, il dolore e la rabbia mamma e papà si sono rivolti alla Giesse Risarcimento Danni, con sedi a Belluno, Conegliano e Castelfranco, per ottenere giustizia, dalla giustizia caraibica. «Oltre alla tragedia personale - hanno detto i familiari di Edoardo - ci siamo trovati di fronte a molti ostacoli nell'accertamento dei fatti e della verità. Solo grazie a dei professionisti abbiamo avuto giustizia».
CORSA A OSTACOLI
La pazienza e la voglia di far luce sull'incidente, Dopo 3 anni di battaglie, hanno permesso di ottenere un risarcimento dei danni e delle spese che la famiglia Antoniazzi ha dovuto sostenere per riportare in Italia la salma del figlioletto, ma anche per le cure mediche alle quali dovettero sottoporsi mamma Alice e papà Loris. «Siamo soddisfatti - ha detto Mersia Lucchese di Giesse - che si sia giunti al risarcimento per la famiglia, pur essendo lo stesso contenuto rispetto ai valori che vengono normalmente liquidati in Italia». A casa Antoniazzi che voglia di guardare avanti, senza però dimenticare: «La sorellina di Edoardo, Ludovica - attacca papà Loris - è nata il 28 gennaio, lo stesso giorno dell'incidente, sebbene la data prevista fosse il 3 febbraio. Abbiamo preso questo segno del destino come un invito a ricominciare, sapendo che Edoardo resterà sempre con noi e che, se anche è impossibile dimenticare, si può sempre ripartire». (rt) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino