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AZZANO DECIMO (PORDENONE) - Se n'è andato a 85 anni, dopo una vita dedicata al lavoro e alla sua azienda, la Masa Porte, con sede ad Azzano Decimo, in via XXV Aprile, che lo aveva visto presente fino a pochissimo tempo fa. Con l'imprenditore Agostino (Edo) Mascarin se ne va un pezzo di storia del mondo imprenditoriale pordenonese. Azzanese, classe 1938, Agostino, aveva scoperto fin da piccolo di avere una grande passione per il legno, che ha poi coltivato nel corso degli anni, affiancato anche dai figli Alessandro, Franca ed Elena, che ha voluto con lui, in azienda, fin da giovanissimi. I figli, con il papà e la moglie Carmela, stavano organizzando l'anniversario dei 60 anni dell'azienda, che cade nel 2024.
ORIGINI
Agostino era nato in una famiglia di contadini e prima di diventare artigiano aveva aiutato il papà nei campi, una vita dura e fatta di sacrifici. Abitavano in via Saccon, al confine tra Azzano e Chions. Ma Edo, voleva fare di più. Così, per inseguire il suo sogno, frequentò un corso per falegname alla scuola professionale ex Inapli, poi Irfop, e, dopo un'esperienza alla Falegnameria Ceolin, fu assunto in una grossa azienda in Lombardia, a Perledo, sulla sponda Est del Lago di Como.
DETERMINAZIONE
Racconta la figlia Franca: «Mi padre ha sempre amato il suo lavoro, non sono mancati i sacrifici, tanti, perché doveva arrivare ai suoi obbiettivi. È stato un padre sempre vicino alla famiglia, a noi figli e alla mamma, agli amati nipoti. Amava dire «per intraprendere un'attività è necessario mettere in conto i momenti difficili, gli insuccessi, e contare su una grande determinazione e coraggio. Chi si abbatte è perduto». Si sentiva realizzato, anche perché aveva guidato tanti giovani a specializzarsi nella lavorazione del legno. Ma oltre ad essere stato un uomo instancabile, entusiasta del suo lavoro, generoso, ci lascia bellissimi esempi, che saranno di stimolo per continuare quanto da lui iniziato, nello spirito di continuità e sviluppo». Oltre a occuparsi del lavoro e della famiglia, Edo si concedeva qualche spazio per la sua terza passione, il calcio: è stato presidente dell'Azzanese Calcio per un breve periodo, rimase però sempre all'interno della società. Per la sua professione ha ricevuto dei riconoscimenti, fra i quali una targa dal Comune e dalla Confartigianato Pordenone per i 50 anni di attività, "per la volontà, capacità, saper fare, amore per il lavoro, ma anche, per aver saputo rispondere alle sfide e proseguire con successo il proprio lavoro". «Fino a qualche anno fa - racconta ancora Franca - veniva sempre in ufficio. Poi non gli è stata rinnovata la patente, non l'aveva presa bene, e in seguito anche le energie sono venute meno». Agostino lascia il fratello Gianni e la sorella Marta. I suoi funerali si terranno domani, alle 15, nell'arcipretale di Azzano. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino