Addio a Montesanto, il pediatra che ha cullato e curato generazioni di mestrini

Giovanni Montesanto
MESTRE - Ha cullato tra le sue braccia e curato tre generazioni di mestrini. Giovanni Montesanto, 78 anni, pediatra molto noto in città, è morto ieri in seguito a...

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MESTRE - Ha cullato tra le sue braccia e curato tre generazioni di mestrini. Giovanni Montesanto, 78 anni, pediatra molto noto in città, è morto ieri in seguito a una grave infezione. 


E pensare che a dicembre aveva lottato contro il male del momento, il covid, e aveva vinto. Era stato ricoverato all'Angelo, e una volta negativizzato, era potuto tornare nella sua casa di via Fapanni. Montesanto aveva dedicato la sua vita alla professione, tra l'ospedale di Mestre, in cui aveva operato per anni, a lungo anche al pronto soccorso pediatrico, e il suo studio di via Manin. «Lavorava anche venti ore al giorno - raccontano i pazienti - e negli anni aveva sviluppato delle competenze importanti, tali da infondere una grande sicurezza ai genitori che affidavano i loro piccoli alle sue cure. La notizia, ieri, è rimbalzata da una pagina social all'altra. Tanti i messaggi di cordoglio piovuti nell'arco dell'intera giornata. Montesanto era, tra l'altro, iscritto all'associazione MestreMia. La stessa associazione che, nel 2017, l'aveva premiato tra i mestrini dell'anno. 
IL RICORDO

«Era una persona straordinaria - commenta il presidente Andrea Sperandio - era anche molto affezionato alla sua città, partecipava sempre con passione a tutte le iniziative, dibattiti e convegni». Nato a Treviso, aveva però vissuto sempre a Mestre. Sposato, padre di una figlia e nonno di una nipotina: da diversi anni il dottore era diventato vedovo. «Ricordo che una volta lo avevo incontrato in cimitero - prosegue Sperandio - ed ero rimasto impressionato: vicino alla tomba della moglie c'era già lo spazio per lui, con nome e foto. C'era solo uno spazio vuoto al posto della data. Gli avevo detto sorpreso: Giovanni, ma cos'hai fatto? E lui con il suo solito fare da bonaccione mi aveva sorriso e risposto: Beh che cosa cambia? Io intanto l'ho fatta preparare, così non dovrà pensarci nessun altro. Era fatto così, un uomo buono e intelligente, dotato di una splendida ironia». Doti, insieme a esperienza e competenza, che l'avevano reso l'idolo indiscusso delle mamme. «Si fidavano ciecamente di lui - raccontano i colleghi- seguivano alla lettera le sue indicazioni».
FUNERALI

Non è ancora stabilita la data per il funerale, con ogni probabilità già da oggi verrà resa nota. Anche i colleghi dell'ospedale hanno voluto stringersi al dolore della famiglia: in tanti tra medici, infermieri e operatori dell'Angelo che, in passato, avevano lavorato fianco a fianco a lui. «Era un medico di una grande umanità e un professionista impeccabile - è il ricordo di uno dei colleghi - credo che il suo lavoro sia stato un modello di riferimento anche per tanti giovani medici che hanno raccolto da lui il testimone. Mancherà tanto la sua intelligenza e la sua presenza». 


Davide Tamiello
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Il Gazzettino