"Scheggia" è volato via, due comunità piangono il 22enne piegato dalla distrofia muscolare

"Scheggia" è volato via, due comunità piangono il 22enne piegato dalla distrofia muscolare
PRAVISDOMINI - Pravisdomini piange la prematura scomparsa di Enrico Catanzaro, vinto dalle conseguenze di una polmonite a cui si è arreso ieri dopo aver combattuto, fin...

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PRAVISDOMINI - Pravisdomini piange la prematura scomparsa di Enrico Catanzaro, vinto dalle conseguenze di una polmonite a cui si è arreso ieri dopo aver combattuto, fin dalla prima infanzia, contro la distrofia muscolare di Duchenne, malattia rara ereditaria, la più grave tra le distrofie muscolari.

Enrico era un giovane molto amato in paese, da tutti affettuosamente chiamato con il nomignolo di "Scheggia". Se ne è andato a 22 anni dopo un ricovero ospedaliero resosi necessario per l'insorgere di una polmonite; rientrato in famiglia, il giovane era tornato in ospedale per eseguire degli accertamenti, ma si è spento a causa di problemi cardiaci. Nonostante la gravissima disabilità (questo tipo di patologia neuromuscolare porta alla completa immobilità e l'aspettativa di vita, pur raddoppiata negli ultimi anni, non supera il terzo decennio), Enrico conduceva un'esistenza piena di interessi ed amicizie, seguito con amore dalla mamma Danila, papà Michele e dalla sorella Federica.
La progressiva perdita dell'autonomia non gli aveva impedito di praticare con buoni esiti il tiro con l'arco, disciplina con cui si cimentava sotto la guida degli istruttori dell'Acsd "Arcobaleno" di San Vito, associazione sportiva punto di riferimento per bambini e ragazzi diversamente abili.
In questo ambiente "Scheggia" aveva trovato una seconda casa in cui esprimere la propria gioia di vivere. "Con immenso dolore l'Associazione Arcobaleno si stringe attorno alla famiglia di Enrico, nostro amato atleta e grande guerriero fino alla fine", si legge nell'annuncio dato nella pagina social del sodalizio, "Ci hai regalato momenti indimenticabili, siamo onorati di aver conosciuto te, la tua voglia di vivere, la tua ironia e la tua grande determinazione. Resterai sempre nei nostri cuori. Ciao Scheggia".
Anche il sindaco Davide Andretta ha espresso il dolore e lo sgomento della comunità di Pravisdomini: «Enrico è stato un esempio; nonostante le difficoltà era sempre sorridente dimostrando una grande voglia di vivere. Lo ricordo a messa, alle processioni, in altri momenti paesani, sempre accompagnato dai suoi familiari che, di fronte a una prova così grande, lo hanno fatto vivere al massimo della normalità. Ciao Enrico, sei stato un esempio di volontà e impegno, dando a tutti noi un grande insegnamento».

Il paese si stringerà attorno alla famiglia Catanzaro questa sera, per la recita del rosario e il giorno delle esequie, che si terranno domani alle 15, nella chiesa di Pravisdomini. La salma del giovane giungerà dalla cappella del cimitero di Azzano. La famiglia invita a tenere viva la memoria di Enrico devolvendo offerte alla ricerca scientifica contro la distrofia muscolare di Duchenne, per cui attualmente non esiste ancora una cura. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino