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VICENZA - L'8marzo scorso aveva festeggiato i suoi 91 anni. Ora il generale Domenico Innecco non c'è più, ha concluso la sua lunga vita. Nato a Gorizia, Domenico Innecco ha frequentato l’accademia militare di Modena e nel 1955 è stato nominato tenente dell’artiglieria da montagna. Ha prestato servizio in 17 sedi, sia nelle truppe alpine, sia nell’aviazione dell’rsercito. Con il grado di generale, è stato comandante dell’artiglieria del quarto Corpo d’armata alpino, comandante della Brigata alpina Cadore, comandante della Scuola di volo dell’aviazione dell’Esercito e comandante della XXV zona militare.
Il sindaco Francesco Rucco ha portato il cordoglio della città ai famigliari per la scomparsa di Domenico Innecco, presidente della Fondazione 3 novembre. «Ci stringiamo attorno alla famiglia e agli amici del generale Innecco – ha detto il primo cittadino – al quale va il nostro grazie a nome della città per il suo impegno pluriennale nel volontariato. Punto di riferimento autorevole per le associazioni combattentistiche e d’arma, Innecco è stato presidente della Lega Italiana per la lotta ai tumori di Vicenza oltre che consigliere della Banca d’Italia. È stato un onore riceverlo a palazzo Trissino lo scorso anno in occasione del centesimo anniversario di nascita della Fondazione 3 novembre, da lui presieduta. A lui il Congresso degli Stati Uniti ha concesso la Legione al Merito, massima onorificenza conferita ad un militare straniero.
La Fondazione 3 novembre 1918 ha come scopo principale onorare la memoria dei caduti nei combattimenti sul fronte della 1a Armata nel 1915-18”. E' proprietaria dell’ossario sul Pasubio e lo gestisce dal 1926, data dell’inaugurazione. La Fondazione 3 novembre è sostenuta con quote differenziate dai comuni di Vicenza, dove ha sede, di Rovereto, Schio, Valdagno, Valli del Pasubio, oltre che dalla Provincia di Vicenza e dalla Provincia Autonoma di Trento. Il Ministero della Difesa versa un piccolo contributo annuale al comune di Valli del Pasubio per la manutenzione della parte sepolcrale.
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