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VITTORIO VENETO - Addio al decano degli ingegneri vittoriesi. All'età di 98 anni nella notte tra martedì e mercoledì si è spento l'ingegner Francesco Bontempi, progettista di svariati edifici in città, per decenni docente dell'Ipsia cittadino e storico presidente della fondazione Minuccio Minucci. Ieri mattina nel duomo di Serravalle è stato celebrato il funerale. Per volontà dell'ingegnere è stata data notizia della sua morte solo ad esequie avvenute. Lascia la moglie Giliana. Serravallese, per tutta la vita si è speso per la sua città. Come ingegnere ha collaborato alla progettazione e alla costruzione di svariati edifici residenziali che scandiscono ancora Vittorio Veneto. E alla professione aveva aggiunto quella di insegnante.
L'INSEGNAMENTO
Ha fatto parte del corpo decente dell'Ipsia di Vittorio Veneto, insegnando tecnica professionale a generazioni di studenti negli anni Sessanta e Settanta, che ancora lo ricordano con stima.
LA FONDAZIONE MINUCCI
E a Serravalle per 47 anni aveva presieduto la fondazione Minuccio Minucci, nata nel 1968 all'indomani della morte di Camillo De Carlo che aveva lasciato tutti i suoi beni e il palazzo di via Martiri della Libertà alla città di Vittorio Veneto. Fin da subito l'ingegner Bontempi lavorò con i suoi collaboratori per dare corso alle volontà di De Carlo, cioè che quel luogo fosse aperto alla comunità. E il palazzo divenne così un museo da visitare. Diresse la fondazione fino al 2015. E fino a pochi anni fa, prima della pandemia, lo si poteva vedere ancora per il centro storico o alla messa a Serravalle. «Un'esistenza lunga e spesa per realizzare tante opere, diverse delle quali a favore della nostra cittadinanza di Serravalle e di Vittorio Veneto ha affermato ieri al funerale, nel corso dell'omelia, il parroco di Serravalle monsignor Michele Favret. L'ingegner Bontempi ha vissuto le vicende dell'esistenza terrena con forza, con determinazione, ringraziando il cielo e Dio per il dono della salute che lo ha condotto fino alla soglia del secolo di vita, ma anche con una forza interiore. Persona dal carattere diretto, si è distinto per essere un professionista di poche parole ma competente e per il servizio di insegnante, lasciando un ricordo positivo agli ex allievi». Al funerale era presente anche una delegazione di alpini, a cui l'ingegnere era legato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino