Lutto nel mondo della sanità, morto l'ex primario di Rianimazione Flavio Michielan

Flavio Michielan si era dovuto ritirare dall'incarico all'Ospedale di Rovigo e dalla professione con la scoperta della malattia
VIGONZA - Lutto nel mondo della sanità e a Vigonza: è morto Flavio Michielan, ex primario dell’Unità operativa complessa di Anestesia e...

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VIGONZA - Lutto nel mondo della sanità e a Vigonza: è morto Flavio Michielan, ex primario dell’Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione di Rovigo. Aveva 66 anni e da tempo lottava con un grave malattia. Se n’è andato martedì mattina all’hospice alla Mandria dove era ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni. Un professionista determinato, capace, premuroso e attento; animo riservato, ma dal cuore grande. Flavio Michielan, originario di Santa Cristina di Quinto di Treviso, aveva dovuto lasciare il suo incarico all’ospedale di Rovigo poco dopo aver scoperto la malattia, nel 2016. Ma fino all’ultimo, e fino a quando le sue condizioni gliel’hanno permesso, ha continuato a fare il pendolare tra la sua casa a Vigonza e l’ospedale di Rovigo. Moltissimi i pazienti e colleghi che in questi anni ne hanno apprezzato le doti professionali ma soprattutto umane.


 

CUORE ENORME
«Flavio era un uomo dal carattere riservato, a volte poteva apparire burbero, ma aveva un cuore enorme  – ricorda la moglie Lorena Gottardello, direttore ad interim dell'Uoc Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss Euganea - un professionista molto apprezzato e una persona buona. Negli anni di lavoro come primario, ha avuto modo di formare molti giovani specializzandi, tra cui anche il collega che poi l’ha sostituito quando ha dovuto lasciare per motivi di salute. Fare il pendolare non gli pesava, anzi: ogni giorno partiva con il sorriso e rientrava a casa sereno e soddisfatto per aver fatto il suo lavoro. Per lui era una normalità! Siamo contenti perché, nonostante queste ore dolorose e tristi, la nostra ultima gioia è stato poter festeggiare la Pasqua insieme, anche se Flavio era all’hospice. Domenica ha potuto salutare i figli, i fratelli e anche alcuni degli amici più stretti. Per lui fare il medico era una vera missione; adorava proprio il suo lavoro. È stato forte e tenace fino alla fine: ha affrontato con grande forza tutte le sfide che la malattia ci ha presentato. L’ho sempre ammirato per le sue dote professionali e umane, e da lui ho imparato anche nella malattia e per questo lo ringrazio».


Flavio e Lorena si sono conosciuti al primo anno di Università, nel 1981, e da allora non si sono più lasciati. Nel 1987 si sono sposati e dopo aver abitato per una decina di anni a Pionca, la coppia si è trasferita a Vigonza nel 1994. Lorena ha salutato il marito per l’ultima volta la sera di Pasquetta: «Ciao, ci vediamo domani. È questa l’ultima cosa che gli ho detto lunedì sera quando sono uscita dall’hospice. Ma poi al mattino Flavio è morto. Spesso mi diceva che avrebbe voluto vedere crescere la nostra nipotina di 5 mesi: questo era diventato il suo grande desiderio. Ringrazio il personale della struttura per la cura, l’amore e la delicatezza che hanno avuto con lui e con tutti noi della famiglia». Flavio aveva una grande passione per il giardinaggio e l’orto, «ma quello che gli riusciva meglio era coltivare le orchidee - Aveva un tocco magico e straordinario: ora questi fiori colorati ci parlano di lui. Nel tempo si era costruito una piccola serra e nei momenti liberi si dedicava a loro. E poi era un grande appassionato di libri». I funerali si celebrano stamattina alle 10 nella chiesa di Vigonza.
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Il Gazzettino