Addio a Ivan, falconiere di 42 anni, in terapia intensiva anche i genitori

Addio a Ivan, falconiere di 42 anni, in terapia intensiva anche i genitori
VENEZIA - Sembrava quasi impossibile e invece è successo. Il record di 28 decessi in un giorno registrato il 29 dicembre è stato superato. Frantumato da altre 31...

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VENEZIA - Sembrava quasi impossibile e invece è successo. Il record di 28 decessi in un giorno registrato il 29 dicembre è stato superato. Frantumato da altre 31 croci piantate sul calvario del coronavirus tra le 17 di venerdì e le 17 di sabato.

In tutto le vittime in un modo o nell’altro legate al virus sono 1.142, frutto di una progressione disarmante: l’ultimo giorno senza vittime è stato il 18 ottobre. Da allora 804 croci in due mesi e mezzo, e sono numeri che vanno al di là di ogni dialettica sull’impennata di tamponi, che c’è indubbiamente stata. Per il resto il bollettino serale di Azienda zero è la solita triste litania: 464 contagi (40.586 il complessivo), 13.207 attualmente positivi, 572 ricoverati (-3) di cui 65 in Terapia intensiva (-2), ma il calo degli ospedalizzati è soprattutto figlio dei decessi.
Come quello di Ivan Busso, 42 anni di Malcontenta, sposato e papà di una bimba di appena 2 anni. Era stato ricoverato all’ospedale di Dolo per problemi legati al coronavirus lo scorso 8 dicembre, ma nessuno tra patenti e amici, poteva immaginare che Ivan non ce l’avrebbe fatta. Lui che non soffriva di nessuna particolare patologia, che aveva una vitalità trascinante e vulcanica, non poteva essere sconfitto da questo virus che ha pesantemente colpito anche la sua famiglia: il padre e la madre sono ancora ricoverati in terapia intensiva all’ospedale di Mestre, mentre la moglie Elisa e la bimba, inizialmente positive, si sono negativizzate.
Ivan Busso era molto noto Marghera, a Mira e a Malcontenta, dove viveva con la famiglia ed era tra gli amministratori del gruppo social “Sei di Malcontenta se…”. Originario di Marghera dove aveva frequentato la parrocchia del Cristo Lavoratore, aveva frequentato l’istituto Pacinotti a Mestre ed aveva svolto molti lavori, dall’elettricista all’impiantista di sistemi di allarme. Aveva lavorato anche alla Pansac di Mira per qualche tempo,ma con gli anni era riuscito a trasformare la sua passione per falchi in una vera professione. «Era un vulcano di idee e di soluzioni – racconta la moglie Elisa –. E poi era sempre pronto ad aiutare gli altri e a trovare nuove strade per sostenerli. In tanti mi hanno scritto e chiamato in questi giorni, era una persona che restava nel cuore».
Nel 2001 Ivan era diventato ufficialmente falconiere e nel 2008 aveva fondato la B&B Falcon Service. «Partendo dalla passione per questa antica arte unita al crescente bisogno di regolare la presenza di volatili sul territorio – scriveva Ivan della sua azienda – ho fondato la mia attività professionale». Un’attività che lo aveva portato lontano, e che lo aveva reso celebre aiutando le aziende in sofferenza per la presenza di volatili e approfittando della paura atavica degli stessi per i rapaci a proporre un servizio efficiente, funzionale, naturale.

Aveva lavorato per allontanare i volatili all’aeroporto di Venezia e d’estate, in particolare durante la Mostra del Cinema, veniva ingaggiato dagli hotel di lusso per allontanare con i suoi falchi i piccioni dagli ospiti famosi. Una professione affascinante che gli aveva permesso di avvicinare e conoscere anche personaggi famosi del cinema come George Clooney. 


A inizio dicembre Ivan contrae il Covid e con lui anche la sua famiglia. «Era stato ricoverato senza particolati problemi – racconta ancora la moglie –. All’inizio gli avevano somministrato solo l’ossigeno poi, dopo qualche giorno è stato intubato. Prima di Natale lo avevano estubato e sembrava che iniziasse a riprendersi. Ci siamo sentiti al telefono e con la bimba abbiamo anche fatto delle videochiamate. Poi delle infezioni batteriche hanno avuto il sopravvento nel cuore e nei polmoni e, nonostante vari tentativi da parte dei medici, Ivan non ce l’ha fatta. Nell’ultimi giorni era sedato – racconta Elisa - Non ha sofferto». Tanta la solidarietà arrivata a Elisa, alla figlia e al fratello Alex, mentre resta la preoccupazione per i genitori di Ivan ancora ricoverati in terapia intensiva a Mestre. I funerali del 42enne saranno fissati nei prossimi giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino