È morto Erich Abram, l'alpinista altoatesino della scalata al K2

Erich Abram
BOLZANO - È morto Erich Abram alpinista altoatesino: era l'ultimo componente della spedizione italiana sul K2 del 1954 ancora in vita. Ne ha dato notizia il Club...

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BOLZANO - È morto Erich Abram alpinista altoatesino: era l'ultimo componente della spedizione italiana sul K2 del 1954 ancora in vita. Ne ha dato notizia il Club alpinistico italiano Cai. Il sodalizio che lo ebbe come socio onorario lo ricorda come un uomo «di carattere schivo e lontano dalle scene mediatiche». Abram è deceduto in serenità la notte scorsa. Abram - che conquistò la cima della seconda montagna più alta della Terra, ma unanimemente riconosciuta come la più difficile da scalare - era nato a Vipiteno nel 1922. Insieme a Walter Bonatti e allo sherpa Amir Mahdi trasportò le bombole d'ossigeno utilizzate per raggiungere la vetta da Achille Compagnoni e da Lino Lacedelli il 31 luglio 1954. Abram, poi, ridiscese al Campo 8 prima di un notte trascorsa in un bivacco all'addiaccio da Bonatti e Mahdi a 8.100 metri. La spedizione italiana, al termine di una drammatica ascensione, raggiunse gli 8.611 metri e piantò lassù la piccozza con il tricolore. Una scalata memorabile, di valore assoluto, che rese orgogliosi tutti gli italiani e si lasciò dietro uno strascico di polemiche lungo più 50 anni, in particolare sul ruolo svolto da Walter Bonatti nell'attacco alla vetta.

«Erich Abram è stato uno dei migliori alpinisti del '900, soprattutto dal punto di vista tecnico, ma anche per il suo intuito di osare, per non dimenticare la sua simpatia e l'autoironia». Reinhold Messner ricorda così l'altoatesino deceduto all'età di 94 anni. Secondo il 'Re degli ottomilà, «Abram è stato il primo scalatore altoatesino ad aver cambiato l'alpinismo». Abram - ricorda Messner - è infatti l'unico altoatesino e con Walter Bonatti l'unico italiano sulla lista delle star dell'alpinismo mondiale, esposta al suo museo della montagna a Castel Firmiano a Bolzano.
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Il Gazzettino