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ROVIGO - Un medico stimato, apprezzato, benvoluto. Che si è ritrovato ad appendere il camice per vestire i panni del paziente in un lungo e doloroso percorso di malattia durato anni e che si è concluso sabato, mentre si trovava ricoverato all'ospedale di Adria. La scomparsa del dottor Alberto Barion, storico ortopedico dell'ospedale di Rovigo, lascia un vuoto incolmabile. Aveva solo 69 anni e da ormai quattro faceva i conti con una serie di patologie con le quali ha lottato con tutte le forze. Perché la speranza che cercava di infondere sempre nei suoi pazienti l'ha coltivata sempre anche per la sua lunga degenz. Lascia la moglie Stefania ed i figli Nicola e Silvia, nonché il fratello Arnaldo, già amministratore del Centro medico e del Centro attività motorie. Il funerale sarà celebrato domani alle 16 nella chiesa parrocchiale della Commenda.
LA PASSIONE
Proprio la moglie ricorda come il marito «che ha sempre messo tanta passione nella professione, si è trovato a dover combattere per anni varie patologie, passando da quasi tutti i reparti dell'ospedale.
I COLLEGHI
Messaggi che rendono merito ad un bravo medico e ad una brava persona. Come quello di un collega, che scrive: «Alberto era prima di tutto un amico, che risultava simpatico a tutti, che metteva allegria per la sue battute ironiche con quella sua tipica voce baritonale, con la sua giocosità da eterno ragazzo ma attento ai bisogni dei pazienti da medico competente e sensibile. Ci mancherà Alberto per la vitalità che riusciva a trasmettere. Personalmente in più di una occasione, senza farmelo notare, mi ha insegnato e corretto in ambito professionale. Grazie Alberto per la tua amicizia nata tra i banchi di scuola e continuata nel lavoro, grazie per il tuo esempio, per la tua disponibilità verso tutti».
Un'altra collega, invece scrive: «Alberto carissimo, non ti voglio salutare come ex compagna di scuola, ex collega, ex amica tua e dei tuoi cari, ma ricordarti come affettuoso, leale e divertente amico». Ed ancora: «Alberto è stato un collega prezioso sia come ortopedico che nella sua attività al Distretto, sempre di aiuto nel risolvere problemi, accelerare procedure e indicare percorsi utili. Riusciva ad alleggerire anche le situazioni più complicate e difficili con una battuta scherzosa».
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Il Gazzettino