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SAN DONÁ DI PIAVE - Malore fatale dopo la doccia, muore a 58 anni. Tragedia sabato sera a San Donà, nella frazione di Fiorentina. A perdere la vita è stato Marco Di Maio, originario di Eraclea, ma da tempo residente da anni nella città del Piave dove viveva con la moglie Monia e il figlio Nicolò di 16 anni. Il decesso sarebbe riconducibile ad un malore improvviso, forse un infarto, da cui è stato colpito poco dopo essere uscito dalla doccia. Medici e infermieri del Suem 118 hanno cercato a lungo, inutilmente, di rianimare l'uomo. A dare l'allarme è stato il figlio che ha trovato il padre a terra. Secondo una prima ricostruzione dei fatti l'uomo nel pomeriggio avrebbe disputato una partita di tennis. Un allenamento come tanti altri, per tenersi in forma e passare qualche ora con gli amici. Terminato l'incontro senza aver avuto alcun problema, l'uomo è rientrato a casa. Ma, dopo essersi fatto la doccia, ha accusato il malore.
Immediato l'allarme lanciato dal figlio che resosi conto della situazione ha chiesto l'intervento del 118. Sul posto, in pochi minuti, è intervenuta un'ambulanza dell'ospedale cittadino. I sanitari a lungo e in più maniere hanno provato a rianimare l'uomo, ma purtroppo ogni tentativo si è dimostrato vano. Ed è stato per questo che alla fine al personale del Suem non è restato altro che constatare l'avvenuto decesso, quasi certamente per un arresto cardiocircolatorio. Fatti tutti gli accertamenti del caso, la salma, dopo essere stata trasferita nella camera mortuaria dell'ospedale, è stata subito messa a disposizione dei famigliari.
Ieri mattina, una volta ottenuto il nulla osta, sono stati fissati i funerali che si terranno dopodomani, mercoledì, alle 16 nella chiesa di Fiorentina.
Rappresentante di una ditta che fornisce gas, la tragica notizia della morte di Marco sabato sera si è diffusa in tutto il Sandonatese.
«Marco era semplicemente una persona speciale ricordano gli amici jesolani . Amava la compagnia, i locali e le discoteche, un mondo che negli ultimi anni è cambiato molto. Le amicizie però sono rimaste, appena possibile ci incontravamo. Aveva un carattere spumeggiante, era pieno di vita e per lui ogni occasione era buona per fare festa. Non riusciamo a capacitarci di quanto accaduto: era uno sportivo, non aveva mai avuto problemi. Il nostro pensiero ora va alla famiglia».
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Il Gazzettino