Positivo al Covid, muore in casa poche ore dopo il tampone a 57 anni

Mario Squarise. Positivo al Covid, muore in casa poche ore dopo il tampone a 57 anni
TREVISO - Lutto in centro storico a Treviso per l'improvvisa scomparsa a 57 di Mario Squarise, storico istrione della piazza trevigiana. Membro insieme al fratello Giuseppe...

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TREVISO - Lutto in centro storico a Treviso per l'improvvisa scomparsa a 57 di Mario Squarise, storico istrione della piazza trevigiana. Membro insieme al fratello Giuseppe dei cosiddetti Gemelli Squarise che negli anni '80 tanto avevano animato le serate del capoluogo, Mario è venuto a mancare mercoledì sera per un malore nella sua abitazione di via degli Alpini a Selvana. Ad accorgersi che qualcosa non andava è stato il fratello convivente, anni fa colpito da un ictus e oggi non più del tutto autosufficiente, che con l'aiuto di una cugina ha chiamato i soccorsi. Una volta sul posto, però, i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. 


IL RICORDO

«La scomparsa di Mario è una tragedia davvero improvvisa racconta la cugina Giovanna Someda Martedì mi aveva chiamato per dirmi che lui e Giuseppe stavano poco bene a causa di una febbre alta, tanto da aver bisogno che portassi loro della tachipirina. Le condizioni però sono presto peggiorate e già nel pomeriggio di mercoledì entrambi sono stati sottoposti al test per il Covid, risultando purtroppo positivi. Nemmeno il tempo di entrare in quarantena domiciliare che Mario è poi spirato alla sera, mentre Giuseppe è stato trasportato in ospedale dove si trova ricoverato nel reparto Covid. Non sappiamo se a stroncare mio cugino sia stato però il virus, visto che soffriva già di una forma grave di diabete, ma di certo il Covid potrebbe aver peggiorato le sue condizioni di salute». La morte di Mario ha dunque colto di sorpresa tutto il quartiere, oltre ai tanti amici del centro città con cui ogni giorno era solito conversare: «Mi mancherà molto Mario. Con lui e Beppe ci eravamo conosciuti al liceo e me li ricordo come due forze della natura - ricorda il consigliere comunale Antonella Tocchetto - Era un tipo bizzarro e orgoglioso della sua famiglia. Senza di lui Treviso perde molto delle tradizioni dei giovani centrini degli anni 80». 


IL CORDOGLIO

Mario, infatti, proveniva da una famiglia benestante del Friuli e dopo la giovinezza si era dedicato con il fratello alla gestione dell'azienda agricola di famiglia. Un lavoro che gli permetteva di avere molto tempo libero che era poi solito sfruttare cercando compagnia tra i vari locali storici del centro città. «Mario veniva tutte le domeniche a prendere il caffè racconta Alessandro Arboit dell'Antica Osteria Al Botegon Per noi era come uno di famiglia, oltre che una delle icone del centro. Era un animatore delle serate trevigiane, soprattutto di quelle più tristi come in questo periodo. In tutti noi lascia dunque un vuoto di convivialità e compagnia». Una presenza, quella del Gemello Mario, che ha fortemente colpito anche Marco Renosto della Vecia Hostaria dai Naneti: «Era non solo un nostro cliente fisso, ma un amico che ci accompagnava ogni giorno fino alla chiusura del locale. Sapeva che poteva contare sempre su di noi, tanto che quando aveva dei cali di zuccheri a causa del diabete veniva nel nostro locale per chiederci un'aranciata». «Mario era una miniera di allegria e gioia, una persona solare e sempre con la battuta pronta chiosa invece Stefano Arman dell'omonima osteria di via Manzoni Con lui viene meno uno dei personaggi storici della città, simbolo di un tempo che mai più tornerà». L'ultimo saluto lunedì alle 14.30 presso la chiesa parrocchiale di Selvana.

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Il Gazzettino