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CURTAROLO (PADOVA) - Mancato a 61 anni a causa del Covid, le sue ceneri non potranno riposare nel cimitero dove ci sono già altri familiari, diverso da quello di residenza. Così dispone il recente nuovo regolamento. Al dolore per una perdita quasi improvvisa, all'attesa dell'addio perchè tutti i familiari conviventi sono risultati positivi al Coronavirus, ora si aggiunge una questione amministrativa.
In questo caso l'umano e pietoso riposa in pace pare non esserci. E' la famiglia di Otello Filippi, di Curtarolo, da due anni operatore scolastico in pensione, mancato il 29 ottobre scorso a trovarsi di fronte alla vicenda.
La famiglia ha chiesto un loculo per l'urna cineraria. Ma a giugno il regolamento è cambiato e possono essere sepolti nei tre cimiteri di San Giorgio delle Pertiche solo residenti e congiunti, ossia marito o moglie. Impossibile, è stato spiegato, utilizzare anche i loculi che sono già dei Filippi. A nulla sono valsi gli incontri con l'assessore competente e poi con il sindaco Daniele Canella. «Capiamo il dolore ed il lutto della famiglia, ma non possiamo contravvenire ad un regolamento votato all'unanimità a giugno dal Consiglio comunale dopo una lunga elaborazione fatta da un esperto sentito anche il parere dei tre parroci - spiega il sindaco - Regolamento necessario: c'è carenza di loculi essendo circa il 25% dei defunti nei nostri cimiteri di altri Comuni. Non neghiamo nessuno spazio, ma è una questione di diritto. Il regolamento prevede spazi per soli residenti e congiunti. Anche utilizzando già un loculo in concessione, si creerebbe un precedente che continuerebbe nel tempo e si violerebbe il regolamento che solo il Consiglio comunale può variare. Lo abbiamo spiegato in tutti i modi».
Martedì alle 10 nella chiesa di Arsego le esequie di Otello celebrate dal secondo cugino don Alessandro. Dove riposerà poi? «Nel cimitero di Arsego a costo di fare noi la sepoltura» dicono alla famiglia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino