OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VALVASONE - Valvasone Arzene piange un figlio illustre, simbolo della propria storia. È deceduto oggi, all’improvviso, il conte Federico di Valvasone, che viveva a Firenze, ma che portava nel cuore l’amato borgo, che i propri avi avevano contribuito a far crescere e difendere. Tra poche settimane, ad agosto, avrebbe compiuto 68 anni. Lascia nel dolore la moglie Francesca e le figlie Simona, Irene e Luisa. I funerali si terranno domani, mercoledì 7, nella Chiesa dei Santi Fiorentini di Firenze. A partecipare ai funerali una rappresentanza di Valvasone Arzene, tra cui l’ex sindaco, oggi consigliere regionale Markus Maurmair, il sindaco Fulvio Avoledo, e alcuni amici di famiglia. Sebbene vivesse prevalentemente in Toscana, la distanza non ha impedito al conte Federico di tenere salda nel cuore Valvasone, la sua storia e i suoi cittadini, per tutta la sua vita, fino all’ultimo.
Da Firenze il cuore sempre legato a Valvasone
Figlio del conte Ettore Erasmo, ne aveva ereditato la passione smisurata per la storia di famiglia e, come ben sapevano chi aveva avuto la fortuna di conoscerlo, il profondo rapporto con la comunità valvasonese.
I sogni nel cassetto
L’uomo nobile ha dato sostegno anche ad associazioni locali come il Grup Artistic Furlan cui ha affidato per alcuni anni l’uso del simbolo araldico del casato stando sempre attento a evitarne una strumentalizzazione commerciale ma anche garantendo delle erogazioni liberali nei giorni in cui per cause atmosferiche l’edizione annuale di Medioevo a Valvasone aveva portato a perdite economiche ingenti. Federico aveva una serie di sogni nel cassetto che ruotavano sempre ponendo al centro il castello, in particolare il ritorno a delle stanze nel maniero dove vivere i giorni sereni della pensione per potersi dedicare alla ricerca storica, al rileggere, insieme agli amici Marco Salvador ed Ermanno Gri, le note e i documenti dell’archivio di famiglia per ridare luce alla vita dei propri antenati e tramite loro al borgo stesso. «Pasolini parla dell’antico borgo di Valvasone come luogo blasonato frutto della sedimentazione della storia. Ecco, Federico rappresenta sicuramente una parte di quella storia nobile che sa ispirarsi al bello. La sua scomparsa è un segno del tempo che trascorre e mi mancherà tanto perché ogni amico che ci saluta è un vuoto che non si colma se non attraverso il ricordo e, nel caso di Federico, nella lettura di alcuni passaggi delle sue opere».
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino