Pordenone perde un totem dei baristi: addio a Claudio Prevarin, fece grande il mitico Posta

Il bar Posta
PORDENONE -  È morto l’altra notte all’ospedale di Pordenone. Il fisico, già indebolito da alcuni anni dopo un intervento chirurgico non...

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PORDENONE -  È morto l’altra notte all’ospedale di Pordenone. Il fisico, già indebolito da alcuni anni dopo un intervento chirurgico non perfettamente riuscito, non ha retto a una nuova patologia che si era manifestata tempo fa. Claudio Prevarin, 78 anni, già titolare insieme alla moglie Adriana Giust del bar Posta in piazza XX Settembre, se n’è andato nel sonno. Con lui scompare uno dei baristi più conosciuti in città, capace di innovare e far crescere il Posta sino a farlo diventare uno dei locali più importanti e punto di riferimento della città. Un luogo dove almeno una volta tutti i pordenonesi si sono fermati a bere un aperitivo. Già, perchè il Posta è stato per anni a Pordenone il bar dove ci si incontrava proprio per l’aperitivo pomeridiano.


L’INIZIO


Claudio Prevarin, originario di Latisana, insieme alla moglie Adriana Giust, madre bolognese, padre friulano e al fratello di lei, Sergio, presero in mano il Posta nel 1979. Tre mesi di chiusura per rinnovarlo e poi via. Una partenza sprint anche perchè proprio Claudio, barman professionista, aveva già una lunga esperienza. Aveva lavorato, infatti, nei bar degli alberghi più importanti in tutta Italia, da Roma a Firenze, passando per Sabaudia e un hotel in Svizzera. Tra le innovazioni che portò subito a Pordenone ci fu lo spritz con l’Aperol. Prima si faceva solo con il Campari o con il vino bianco. Fu un successo al punto che negli anni ‘80 e ‘90 non era facile trovare un posto per sedersi al Posta. Si consumavano circa 30 cartoni di bottiglie di Aperol alla settimana. Il locale era sempre pieno. Anche per questo arrivò la decisione di aprire la dependance attigua per la quale ci fu un lungo contenzioso con il Comune. Ma non è tutto. Tra le innovazioni anche il grande banco esterno rotondo, aperto estate e inverno e sotto gli ombrelloni nella piazza i posti dai quali si “domina” il salotto buono della città. Tutte idee portate da Claudio e, una volta cresciuto, anche dal figlio Sergio.


LA MALATTIA


Sette anni fa Claudio Prevarin, persona sempre allegra, gran compagnone nelle feste con la passione per la barca, la pesca e le cene con gli amici, fu sottoposto a un piccolo intervento chirurgico. L’operazione però non andò bene. Da allora iniziarono i problemi di salute che lo hanno minato nel fisico sino a portarlo alla morte. Rimase semi - paralizzato per diverso tempo, fu costretto a una lunga riabilitazione, ma non si riprese mai del tutto e le difese immunitarie si abbassarono parecchio. Nei mesi scorsi fu colpito in modo molto violento dal Covid, riuscì a superare anche quello ma gli strascichi della malattia lo debilitarono ulteriormente. Durante l’ultimo ricovero il fisico non ha più retto.


IL RICONOSCIMENTO


Insieme a Sergio Giust, fratello della moglie Adriana, Claudio Prevarin fu uno dei più giovani barman professionisti in Italia e ha avuto il merito di portare al Posta quello che aveva imparato nei più famosi locali. Due anni la famiglia Prevarin decise di lasciare il locale che passò di mano, ma continua ad essere un punto di riferimento per la città.


L’ULTIMO SALUTO


I funerali di Claudio Prevarin si terranno lunedì prossimo alla Funeral Home Prosdocimo alle 17. La sua morte lascia nel dolore la moglie Adriana, il figlio Sergio, la nipote Beatrice e la nuora Barbara, oltre ai tanti amici che vorranno salutarlo per l’ultima volta.

 

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Il Gazzettino