Raccoglie mele, cade e si ferisce: Dino trovato morto dopo 2 giorni vicino alla chiesetta

La chiesetta dove è stato trovato Dino
LONGARONE - Lo ha trovato riverso a terra venerdì sera il suo amico che non lo vedeva dal giorno prima: Dino Bampa, 84 anni, di Treviso era morto non lontano...

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LONGARONE - Lo ha trovato riverso a terra venerdì sera il suo amico che non lo vedeva dal giorno prima: Dino Bampa, 84 anni, di Treviso era morto non lontano dalla chiesetta di Faè, lì vicino aveva trovato riparo nelle notti in cui non dormiva in auto. 



L’ALLARME
Era buio quando Dino è stato trovato: l’amico ha visto subito che non dava segni di vita. Ha chiamato i carabinieri e i militari una volta sul posto hanno chiamato anche il magistrato di turno. Non era chiaro cosa potesse aver provocato la morte anche per una vistosa ferita tra la tempia e lo zigomo. Il cadavere è stato ricomposto e trasportato nella cella dell’obitorio dell’ospedale San Martino in attesa dell’autopsia. C’era il dubbio infatti che quella ferita alla testa potesse essere stata provocata da qualcuno e che Dino Bampa fosse morto per le conseguenze. Ieri l’anatomopatologo Antonello Cirnelli ha dissolto questa ipotesi, nessun omicidio. Dino Bampa alcuni giorni fa era scivolato rovinosamente raccogliendo mele in un piccolo campo nelle vicinanze, ma non aveva dato peso a quella botta che invece si sarebbe rivelata mortale. 

LA SOLITUDINE
L’84enne viveva da solo, un’esistenza complicata che negli ultimi mesi aveva sfiorato alcune strutture di accoglienza non solo in Provincia di Belluno, ma anche in quella di Treviso. Di sicuro alla fine di novembre era stato ospite del Ceis di Vittorio Veneto che avrebbe lasciato quando la direzione gli chiese un contributo per l’ospitalità. Dino Bampa era infatti titolare di una piccola pensione. Da Vittorio Veneto si era poi spostato a Treviso avviando alcuni contatti con una suora che all’interno di un ente di assistenza si occupa di offrire sostegno alle persone in difficoltà. A Dino Bampa era stato anche fissato un appuntamento con un’assistente sociale del capoluogo della Marca, ma non si sarebbe presentato. La suora che aveva combinato l’incontro aveva quindi contattato la Caritas di Belluno supponendo che magari l’uomo, potesse essersi rivolto a strutture della nostra città, dove infatti aveva lavorato fino al 2006 come impiegato per la Cooperativa Mani Intrecciate che proprio a Longarone gestiva un’azienda agricola. 

IL CONTATTO

Dino Bampa poche settimane fa avrebbe contattato la Sersa, ma senza seguito. A Faè viveva senza dare fastidio a nessuno, un po’ in macchina, a volte in una sorta di rifugio che si era costruito vicino al meleto nei dintorni della chiesetta dove il suo amico lo ha trovato disteso a terra senza vita in una fredda serata di gennaio sotto al cielo stellato. “Morte accidentale causata da una precedente ferita provocata da una caduta”, recita il referto che cancella con un colpo di spugna anche il fascicolo ipotizzato all’inizio per omicidio.
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Il Gazzettino