«Ciao, ragazzi a domani»: Luca, il bidello delle scuole, stroncato da un malore a 56 anni

Luca Borella
BOARA PISANI - Dopo una serata di lavoro, va in doccia e un malore lo stronca sotto gli occhi della compagna. È morto così Luca Borella, 56enne di Boara Pisani, una...

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BOARA PISANI - Dopo una serata di lavoro, va in doccia e un malore lo stronca sotto gli occhi della compagna. È morto così Luca Borella, 56enne di Boara Pisani, una vita dedicata al volontariato e al servizio della comunità. Era appena passata la mezzanotte del sabato e l'uomo era rincasato una volta terminate le prove di uno spettacolo che si sarebbe dovuto tenere ieri, 28 maggio. La prima vera festa collettiva dopo il Covid, un momento di liberazione per una comunità che voleva celebrare un po' di serenità ritrovata con i saggi degli scolari e la musica. Con la consueta giovialità, Luca aveva fatto foto a tutti i volontari, immortalando con il sorriso i momenti di lavoro gratificante.

«Ciao ragazzi, a domani», aveva detto salendo in auto; una volta rientrato a casa, aveva mandato al gruppo le foto e i video ed era entrato in doccia. È stato lì che Luca Borella si è accasciato a terra vinto da un malore fulminante, facendo appena in tempo a chiedere aiuto alla compagna; i soccorsi sono stati tempestivi ma, dopo 40 minuti di rianimazione ininterrotta, il personale medico si è reso conto che non c'era più nulla da fare.
«Il mio grandissimo amico Luca ha terminato la sua vita servendo gli altri - dichiara sconvolto il sindaco Andrea Gastaldello - Era una persona di cuore, sia nel lavoro che tempo libero. La comunità perde una colonna portante». La vita di Borella scorreva serena a Boara Pisani, suo paese natale: lavorava come bidello alle scuole e si prodigava sia nella protezione civile che come allenatore di giovanissimi calciatori. Era stato consigliere comunale durante i tre mandati del sindaco Luca Pescarin, distinguendosi per correttezza e impegno. Prosegue Gastaldello: «Luca ci informava sempre di qualsiasi problema emergesse dal mondo scolastico. Parlava con i genitori e si faceva loro portavoce».

Non aveva problemi di salute, anche se qualche tempo fa aveva subito un intervento alla gamba che lo aveva costretto per circa sei mesi a casa di mamma Salvina. Un trauma patito in gioventù, quando era valente calciatore, si era riacutizzato e gli ortopedici di Padova avevano deciso di risolvere una volta per tutte quel disturbo. Conclusa la convalescenza, però, aveva ripreso con slancio tutte le sue attività. Commenta don Francesco Lucchini: «Luca stava attraversando un periodo appagante. Viveva nel mondo dei bambini e dei ragazzi ed era una gioia per lui poterli rendere sereni. Sono convinto che sarebbe stato felice anche oggi». Alla tragica notizia, i bambini hanno scritto con i fiori un grande Ciao, Luca' davanti al municipio. I funerali si terranno martedì, ore 10, alla chiesa parrocchiale. In quella giornata il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. L'uomo lascia la compagna Letizia, i figli Igor e Michael e la madre.
 

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Il Gazzettino