VENEZIA - Giuseppe, "Bepi" Ellero, da poco dimesso dall'ospedale, il 13 aprile è mancato all'età di 89 anni. Veneziano acquisito, archivista...
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Bepi Ellero è nato a Vicenza nel 1935. Incontrò nel 1970 l'Ire che ben presto scoprì la sua professione di archivista diplomato presso gli archivi vaticani e di attento studioso della storia delle istituzioni di assistenza a cui si stava dedicando, per completare la sua tesi sugli ospedali veneziani. Gli fu affidata la responsabilità dell'archivio storico dell'Ente, fino ad allora confusamente conservato negli uffici e negli istituti, consentendogli l'individuazione, il riordino, la risistemazione e la valorizzazione di migliaia di documenti anche millenari (la prima opera pia documentata a Venezia, è un ricovero destinato a pellegrini, poveri e ammalati nell'anno 939).
Il suo lavoro scientifico e storico fu particolarmente sostenuto e apprezzato dalla allora direttrice dell'Archivio di Stato, Maria Francesca Tiepolo, nota in città e nel mondo dell'archivistica per l'inarrivabile competenza e cultura, che lo stimolò a riproporre il suo impegno anche per il recupero di archivi e documenti di altre antiche istituzioni veneziane dell'assistenza.
Ed Ellero seppe, dopo i lunghi anni di presenza quotidiana all'Ire, con grande generosità scientifica, sperimentata da tutti quelli che a lui si rivolgevano per ricerche storiche, consigli, aiuto o semplice curiosità, seppe dedicarsi alle carte e ai documenti, anche quelli segreti, della Pietà di Venezia, continuando il suo impegno di archivista ben oltre il momento del pensionamento.
L'1pav che nel 2020 ha curato, con l'editore Marcianum Press l'ultima pubblicazione di Ellero "Patrio amore e Fuoco di carità" lo ricorda con profonda nostalgia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino