VENEZIA - Lutto improvviso, è venuto a mancare l'avvocato Giuseppe Chiaia, direttore dell’Area Coordinamento Legale e Istituzionale del Comune di Venezia. Il legale, originario della Sicilia ma cresciuto a Padova, aveva 58 anni, aveva ottenuto l'abilitazione all'esercizio della professione forense nel 1995, aveva rappresentato il Comune nel processo Mose e stava seguendo l'inchiesta sulla strage del cavalcavia di Mestre. Lascia la moglie e due figlie. 

Chiaia, laureato in Giurisprudenza con Master in Europrogettazione, era stato Dirigente della Provincia di Venezia, oltre che comandante della Polizia Provinciale e Consigliere di amministrazione di APV Investimenti. Attualmente, oltre all’incarico di Direttore in Comune, era Componente del Comitato di Gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale.

Il cordoglio del sindaco Luigi Brugnaro

«Un professionista competente e preciso, sempre al servizio della Città e della nostra comunità, ma prima di tutto un padre generoso ed un amico». A nome della Città metropolitana di Venezia, del Comune e suo personale, il sindaco Luigi Brugnaro ha espresso pubblicamente il cordoglio per l’improvvisa perdita di Giuseppe Roberto Chiaia.

«Oggi è un giorno di cordoglio. Giuseppe era un Uomo delle istituzioni, un professionista competente e preciso, sempre al servizio della Città e della nostra comunità. Ma prima di tutto Giuseppe era un padre generoso, per questo ci stringiamo tutti attorno al dolore immenso della moglie Lucia, delle due figlie Anita e Maria e della sua famiglia. Dell'avvocato Chiaia abbiamo sempre apprezzato la capacità di fare sintesi, di trovare soluzioni, di approfondire le questioni per risolverle, ma soprattutto la sua grande umanità. Personalmente, perdo un amico, un punto di riferimento per l’agire amministrativo, un consigliere per le vicende più intricate. Ciao Giuseppe! Oggi è una giornata triste, ma insieme alla famiglia troveremo il modo per omaggiare il tuo impegno perché sia di esempio per tanti giovani che si avvicinano alla Pubblica Amministrazione».