Padova. É mancato Armando Vignati, storico goliardo. Entrò al Pedrocchi a bordo di un calesse trainato da un asino

Storico componente della goliardia, è entrato nella memoria lo scherzo con l'asino dipinto a strisce

PADOVA - «È stato un padre di famiglia meraviglioso e una persona apprezzata da tutti, ci mancherà tantissimo». Padova piange la scomparsa di una...

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PADOVA - «È stato un padre di famiglia meraviglioso e una persona apprezzata da tutti, ci mancherà tantissimo». Padova piange la scomparsa di una colonna portante della goliardia universitaria. Armando Vignati è mancato domenica all'affetto della moglie Maria Antonietta e dei figli Alberto e Carlo, all'età di 95 anni.

Dentro al Pedrocchi con un asino

Laureato in chimica all'Università di Padova nel 1952, sin dall'inizio della carriera di studente è stato parte integrante dell'Ordine goliardico assieme a coloro che poi diventarono suoi intimi amici e compagni di vita. Tra le sue innumerevoli gesta da irrimediabile goliarda, il figlio Carlo ricorda un episodio che lo consacrò come una leggenda. «Mio padre non perdeva mai l'occasione di raccontarci degli scherzi che faceva assieme ai suoi compagni nel periodo del Dopoguerra - spiega Carlo -. L'8 febbraio del 1948 fecero uno scherzo che mai nessuno aveva osato prima e che ancora adesso quando lo raccontiamo lascia la gente a bocca aperta. Con un gruppo di amici dipinse un asino di bianco e nero perché somigliasse a una zebra e lo legò a un calesse con cui percorse le strade della città. La parte più assurda, però, fu quando entrò con asino e calesse nel caffè Pedrocchi, al tempo senza porte. Quel giorno memorabile entrarono da piazzetta Pedrocchi e uscirono dalla parte del Canton del Gallo, fermandosi nel bar per condividere uno spritz». Novantacinque anni vissuti appieno, divisi tra il lavoro di rappresentante di prodotti farmaceutici per chirurgia plastica, che ha mantenuto fino alla pensione, e l'amore della moglie con cui è stato unito in matrimonio dal 1958, coronato dalla nascita di due figli.

Il ricordo

Ad arricchire ancor più la vita di Armando fu il fuoco della passione per la propria compagnia di goliardi, che continuò a frequentare fino a che non rimase l'ultima fiammella accesa, tra più di 400 persone. La nascita ufficiale della Goliardia a Padova risale all'8 febbraio 1900, in occasione delle Feriae matricolarum organizzate per rendere omaggio agli studenti morti per l'indipendenza l'8 febbraio 1848. La Goliardia è guidata da un Tribuno, la cui carica in origine veniva assegnata, in seguito ad una zuffa, al goliardo che si faceva trovare in piedi sulla cattedra di anatomia del Bo, al momento dell'ingresso del professore il primo giorno dell'anno accademico; a partire dagli anni Cinquanta il Tribuno viene eletto con votazione. Nel tempo la vita sociale dei goliardi divenne sempre più animata, costellata di appuntamenti fissi quali la sfilata di costumi caricaturali e la redazione di giornali satirici, ma dal 1969, con la liberalizzazione dell'accesso alle università, il numero diminuì sensibilmente. I funerali di Armando si svolgono questa mattina alle 11 nella chiesa di Santa Sofia tra il calore di amici e familiari. 

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Il Gazzettino