Una breve malattia e il tragico epilogo: addio a Cecchin, l'architetto rugbista

L'architetto Gianmatteo Cecchin
TREVISO - L'ultimo saluto sarà a Monigo, in quel campo da gioco che aveva contribuito a progettare e a realizzare. La città di Treviso saluta commossa Gianmatteo...

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TREVISO - L'ultimo saluto sarà a Monigo, in quel campo da gioco che aveva contribuito a progettare e a realizzare. La città di Treviso saluta commossa Gianmatteo Cecchin, noto architetto ma soprattutto talento del rugby, prima con la Metalcrom e poi con i Leoni del Benetton: è stato un mediano d'apertura capace di collezionare anche 6 presenze con la maglia azzurra della nazionale. Una malattia breve gli ha chiuso gli occhi a 77 anni. Occhi che erano sempre puntati su quel campo da gioco, sull'amore viscerale per il rugby prima come protagonista e poi come competente e stimato spettatore.

IL RICORDO
Di Gianmatteo Cecchin in molti ricordano lo stile, quell'incedere british, quasi senza mai macchiare la divisa. Negli anni in cui il rugby era poesia. Cecchin, numero dieci, mediano d'apertura, aveva sempre avuto un gioco bello, elegante. E insieme allo sport ha sempre coltivato anche l'amore per l'arte: prima diplomandosi al liceo artistico e poi conseguendo laurea in architettura a Venezia. Dell'architettura e del rugby Cecchin seppe fare un'unica professione: per anni in commissione edilizia in Comune, chiamato a progettare e realizzare, tra le altre cose, lo stadio di Monigo, lasciò il suo tratto stilistico nelle caratteristiche palle che ornano la struttura di copertura delle tribune. Furono poi i Benetton a chiamarlo per realizzare la Ghirada, proprio in virtù del passato sportivo e del presente professionale.

I PROGETTI
Ma di Cecchin si ricorda anche il progetto di rigenerazione del Teatro delle Voci voluto da Fondazione Cassamarca. Alle spalle ha avuto decenni di professione: prima nello studio dell'architetto Perini, poi con l'architetto Pravato e negli ultimi anni come libero professionista con uno studio in via Carrer. Cecchin lascia la moglie Antonella e la figlia Gioia. Ora, nel rispetto dei suoi desideri, la famiglia sta organizzando la cerimonia laica di commiato. «Stiamo attendendo il via libera definitivo, ma quasi sicuramente saluteremo lo zio in campo a Monigo» spiega la nipote Stella Salvo. Il saluto dovrebbe tenersi venerdì nel pomeriggio: la conferma arriverà in giornata.



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Il Gazzettino