Alessandro morto per evitare un cervo: «Dopo la laurea il lavoro, un ragazzo d'oro era il nostro orgoglio»

Alessandro Tabaku e l'auto
CODOGNÈ (TREVISO) - «Alessandro Tabaku era un ragazzo d'oro». La notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente ieri in paese. Parenti, amici e...

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CODOGNÈ (TREVISO) - «Alessandro Tabaku era un ragazzo d'oro». La notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente ieri in paese. Parenti, amici e gente comune ieri si sono stretti attorno alla famiglia. Alessandro aveva preferito lo studio a una brillante carriera sportiva iniziata quando aveva poco più di dieci anni con l'Usc Codognè, per poi continuare su altri campi di calcio. Da sempre impegnato nel volontariato era un ospite fisso della biblioteca di Codognè, dove aveva in passato trascorso alcuni mesi come stagista, facendosi amare per la sua intelligenza, solarità e umanità. Giada Cattelan, la bibliotecaria, non riesce a trattenere le lacrime ricordando il giovane. «L'ho visto pochi giorni fa, all'inizio di ottobre. Era una persona speciale, sempre pronto ad aiutarci in biblioteca, dove amava venire quando i suoi impegni glielo permettevano. Era determinato e aveva raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissato. Un ragazzo d'oro con le idee molto chiare». Un destino tragico lo ha strappato alla vita e all'affetto dei suoi cari alle 5.30 del mattino su una strada che percorreva ogni giorno per recarsi alla Luxottica dove da quasi un anno lavorava come impiegato con relazioni all'estero. Neo laureato in economia aziendale, avrebbe compiuto 22 anni il prossimo 23 novembre. Era partito dall'abitazione dei suoi genitori, in via Piave, 5 a Codognè alle 5, dopo aver trascorso in allegria la serata con mamma Shkurte, papà Durim, e il fratello di 16 anni Klaidi. L'occasione era la presenza dei nonni venuti dall'Albania. «Alessandro e io ci siamo salutati verso le 21.30 - ricorda papà Durim, 50 anni, - Ci siamo abbracciati e gli ho raccomandato di mandarmi un messaggio al suo arrivo. Invece, quando ieri sono partito da casa per accompagnare Klaidi a prendere il treno ho visto i carabinieri fuori casa. Il mondo mi è crollato addosso per la seconda volta nella mia vita».

IL PRECEDENTE
Nel 2005 infatti un tragico incidente aveva strappato alla vita il suo figlioletto di due anni, Kadri, annegato in una bacinella d'acqua dopo che si era allontanato dagli occhi di tutti. Cadendo in avanti non era riuscito a rialzarsi. La famiglia di Alessandro si è trasferita in Italia dall'Albania nel 1995. Il papà aveva subito trovato lavoro alla Car Met di Cimetta, un'azienda che costruisce forni per il vetro.

IL CORDOGLIO


Alessandro aveva da poco preso in affitto un appartamento vicino ad Agordo e lo condivideva con altri due colleghi. L'arrivo dei nonni a Codognè lo aveva trattenuto in paese per passare un po' di tempo con loro. «Come sempre, Alessandro aveva attirato l'attenzione di tutti, rideva e scherzava con i nonni. Poi alle 21.30 si è coricato perchè sapeva che avrebbe dovuto alzarsi presto. Non beveva mai, non aveva vizi, non fumava. Era concentrato nel suo lavoro e io gli dicevo che era stato veramente in gamba ad aver trovato un lavoro alla Luxottica alla sua età» ricorda il papà con orgoglio. E racconta di avergli comprato due vestiti nuovi qualche giorno fa, li avrebbe indossati a breve in occasione della cerimonia per la laurea di cui andava fiero. La cerimonia funebre verrà celebrata a Belluno, in forma laica e privata, secondo la volontà della famiglia. Alessandro riposera' poi nel cimitero di Codognè.

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Il Gazzettino