«Mi sto come spegnendo», dopo pochi istanti Alberto muore. Aveva 31 anni

Alberto Schiavon, 31enne di Dosson di Casier
TREVISO - Il suo cuore malandato lo ha costretto sabato sera a tornare in ospedale. Gli mancava il fiato, aveva la pressione bassa e gli era difficile persino camminare. «A...

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TREVISO - Il suo cuore malandato lo ha costretto sabato sera a tornare in ospedale. Gli mancava il fiato, aveva la pressione bassa e gli era difficile persino camminare. «A cosa penso? Penso che mi sento come una grande fabbrica nel momento in cui stacchi l'interruttore generale prima di chiudere per ferie. Si fermano i generatori, si spengono le luci, tutto rallenta fino a fermarsi». Così ha scritto su Facebook poco prima del trasferimento in unità coronarica Alberto Schiavon, 31enne di Dosson di Casier. Un post che non ha fatto in tempo a pubblicare ma su cui ha premuto invio, ieri mattina, sua mamma Ambra, prima di rivelare ai tanti amici cos'era successo. Alberto, poche ore prima, si era spento per sempre. Quel cuore che sin da bambino gli aveva reso la vita difficile costringendolo a un delicato intervento chirurgico nel 2009, aveva deciso di fermarsi. Una morte, nonostante la grave patologia, del tutto inaspettata quella del 31enne, un ragazzo molto conosciuto in città, dove aveva frequentato le superiori e gli ambienti cestistici, prima come giocatore poi come allenatore in Benetton, e dove organizzava corsi di boogie woogie, una delle sue più grandi passioni. Un gigante buono alto più di due metri, la cui scomparsa ha gettato nel più profondo sconforto i suoi tanti amici e i genitori, papà Franco e mamma Ambra...

 
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Il Gazzettino