FIUMICELLO - Il direttore dell'Amministrazione generale delle indagini di Giza, il generale Khaled Shalabi, ha sostenuto che «non c'è alcun sospetto crimine...
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In dichiarazioni esclusive al sito, il generale ha indicato che le indagini preliminari parlano di un incidente stradale e ha smentito che Regeni sia stato raggiunto da colpi di arma da fuoco o sia stato accoltellato.
Un avvocato per la difesa dei diritti umani egiziano, Mohamed Sobhy, la notte scorsa ha riferito sulla sua pagina Facebook che il corpo di Giulio Regeni si trovava nell'obitorio di Zeinhom, nel centro del Cairo, e c'era «un'impressionante dispositivo della Sicurezza nazionale». Il ministero dell'«Interno si rifiuta di farmi vedere il corpo» e quindi «non si è sicuri della presenza di ferite sul suo corpo».
Su indicazione del Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni, il Segretario Generale della Farnesina Michele Valensise ha convocato oggi con urgenza l'Ambasciatore egiziano Amr Mostafa Kamal Helmy per esprimere «lo sconcerto del Governo italiano per la tragica morte del giovane Giulio Regeni al Cairo». Valensise «ha sottolineato che l'Italia si attende dalle autorità egiziane la massima collaborazione a tutti i livelli, alla luce della eccezionale gravità di quanto accaduto al nostro connazionale e dei tradizionali rapporti di amicizia e vicinanza tra i due Paesi.
L'ambasciatore egiziano Amr Mostafa Kamal Helmy «ha espresso a nome del suo Paese profondo cordoglio per la morte di Regeni e - si legge in una nota - ha assicurato che l'Egitto fornirà la massima collaborazione per individuare i responsabili di questo atto criminale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino