«Mi sento male»: Patrick si accascia e muore a 18 anni

Patrick Casarin
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TREVISO - Patrick Casarin se n'è andato improvvisamente a soli 18 anni. Li aveva compiuti giusto un mese fa. Venerdì sera è stato colpito da un malore mentre era a casa di alcuni amici nella zona della caserma Salsa, poco distante dall'appartamento dove viveva con la madre, una sorella e due fratelli più piccoli. Il giovane soffriva di una pesante forma d'asma. Aveva sempre il Ventolin a portata di mano. E in passato gli era stato riscontrato qualche problema cardiaco. Ma tutti hanno subito capito che non era come le altre volte. Sono stati immediatamente allertati i soccorsi. Un'ambulanza si è precipitata sul posto. Non c'era però già più nulla da fare. Il cuore di Patrick ha smesso di battere. All'improvviso. Facile pensare a un infarto. Gli amici giurano che il ragazzo non aveva assunto droghe: «Non ha mai toccato cose del genere». Quel che è certo è che non si sentiva bene già da un po'.


Stava facendo uno stage nella cooperativa Alternativa, attraverso una borsa lavoro. A metà settimana si era recato dal medico di famiglia. E gli ultimi due giorni li ha passati in malattia. Patrick non ha avuto una vita semplice. Gli sarebbe piaciuto fare l'alberghiero. Il rapporto con la scuola, però, è stato conflittuale. Ma ha saputo farsi voler bene da tutti. In primis da Jessica, la fidanzata di sempre. E poi dai compagni incontrati nel contesto di Spazio Giallo, il vecchio punto di ascolto per adolescenti messo in piedi dall'Usl, così come da quelli del gruppo Fuori scuola, il progetto della Provincia contro l'abbandono scolastico. Fino agli operatori di strada che seguono i senza dimora. Qui le cose stavano andando bene. Patrick aveva intrapreso un bel percorso che l'aveva portato a diventare volontario nel dormitorio pubblico di via Pasubio e nell'emporio solidale di via Bagattino. Negli ultimi tempi era stato toccato da vicino da diversi lutti. Tra quelli che l'hanno segnato di più, c'è l'omicidio di Giampietro Piccolo, il 57enne senzatetto ucciso da un altro clochard lo scorso febbraio nella stazione dei treni a Treviso. E poi il suicidio del suo amico Youssef El Mejnaoui, il ragazzo di 17 anni cresciuto anche lui nel quartiere di Santa Maria del Rovere che nel dicembre del 2015 si è tolto la vita lanciandosi dall'ultimo piano del grattacielo di via Pisa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino