Morte di Martino, la Procura sicura: «E' stato solo un tragico incidente»

La nonna spera che la famiglia superi il dolore
PONZANO - Si è trattato di un terribile, drammatico incidente domestico. Nient'altro. È questa la convinzione della Procura di Padova che sta portando avanti...

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PONZANO - Si è trattato di un terribile, drammatico incidente domestico. Nient'altro. È questa la convinzione della Procura di Padova che sta portando avanti l'inchiesta sulla morte di Martino, il piccolo di soli due mesi morto sabato sera. Il papà, Diego Scatena, teneva tra le braccia il piccolo quando, scendendo le scale che conducono nella taverna dell'abitazione di via Roma, a Paderno, non si è accorto di quell'ultimo scalino.

Non ci sono stati ruzzoloni. Ma Diego si è sbilanciato in avanti andando a sbattere contro la porta della stanza dove sua moglie, la mamma del piccolo, Sara Bortoluzzi, stava stirando. E la testolina di Martino è finita contro lo stipite. La frenetica corsa verso il Ca' Foncello, con il successivo trasferimento nell'ospedale di Padova, dove è stato tentato un intervento chirurgico disperato, purtroppo non è servita. Oggi la Procura conferirà a un medico legale l'incarico per l'esecuzione dell'autopsia, che dovrebbe mettere definitivamente la parola fine alla vicenda giudiziaria.
LO STRAZIO DI UNA FAMIGLIALa famiglia è stretta nel proprio dolore. Nella casa di via Roma è arrivata anche la nonna di Martino, la mamma di Diego, giunta da Gualdo Tadino (Perugia), paese di origine del maresciallo in forza alla Guardia di Finanza di Treviso. «Non ci sono parole dice affacciandosi alla porta sono cose che non dovrebbero mai capitare». Chi è vicino alla famiglia teme che il padre, che aveva in braccio Martino, possa dover convivere con un pesantissimo senso di colpa per quanto accaduto. Ma sua madre spazza il campo da ogni pensiero negativo riuscendo a portare un barlume di serenità.
LE LACRIME«Non ci sono assolutamente sensi di colpa particolari. È stato un incidente e basta spiega i sensi di colpa si hanno anche quando non si dà una caramella a un bambino. È umano. Ma non c'è altro. È ancora tutto troppo fresco. Poi, con l'andare del tempo, le cose si placheranno, almeno un po'». Quando si sono incontrati, dopo il dramma, Diego e sua madre non si sono scambiati troppe parole. Non è stato necessario. «È bastato un abbraccio. Le parole in questi casi non servono a niente racconta la donna anche alla luce della mia esperienza con i bambini, come insegnante, posso dire che adesso la cosa più importante è riuscire a proiettare il dolore il più lontano possibile. Come un missile». Non è semplice, chiaro. Ma la famiglia Scatena ci sta provando con tutte le proprie forze. «Tra i genitori c'è maturità e buon senso assicura la nonna del piccolo e anche la responsabilità verso un altro bambino».
L'ALTRO FIGLIOIl primo figlio di Diego e Sara, fratello maggiore di Martino, che ha quattro anni e frequenta la scuola materna parrocchiale di Paderno non sa ancora quello che successo. Papà e mamma glielo diranno non appena lo riterranno opportuno. Intanto continua ad andare a scuola. Anche ieri mattina era all'asilo, mentre i genitori erano in casa con la nonna.
«Il bambino ha continuato ad andare a scuola nella normalità sottolinea la madre di Diego perché tutto deve continuare a svolgersi nella normalità». Sulla finestra al piano terra della casa di via Roma c'è una pianta con un fiocco azzurro. Simile a quelli che fino a pochi giorni fa addobbavano la facciata dell'abitazione per la nascita di Martino. Accanto alla pianta, è stato acceso un piccolo cero rosso dedicato a padre Pio. La famiglia ha chiesto silenzio e riserbo. Una scelta rispettata dai vicini di casa e da tutta la comunità di Ponzano. «È stata una tragedia dicono non ci sono parole che possono descrivere quanto capitato. Cercheremo di stare il più vicino possibile a Diego, Sara e al loro figlio». Vale lo stesso anche per l'asilo parrocchiale di Paderno.

L'ADDIONelle prossime ore verrà fissata la data del funerale. Verrà celebrato a Vascon, paese di origine di Sara. Probabilmente da don Roberto Cavalli, parroco della collaborazione di Ponzano. Poi Martino riposerà nel cimitero della stessa frazione di Carbonera.

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Il Gazzettino