VALDOBBIADENE «Lui non sa nulla, glielo spiegheremo con calma quando avrà le forze necessarie. Nel frattempo siamo più che disponibili a incontrare la famiglia...
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LE CONDIZIONI DI SALUTE
Il quadro clinico del giovane è estremamente complesso, poiché a svariate fratture e traumi, tra cui quelli a un femore e una mano, si sommano le conseguenze del gravissimo trauma cranico patito nello schianto della sua Vespa 125 Ets contro la cuspide di una ringhiera e un palo dell’illuminazione pubblica in via Rialto a Farra, all’incrocio con via Cal Nova. Quell’urto alla testa ha causato al sedicenne un vasto ematoma cerebrale per il quale è stato operato d’urgenza la notte stessa dell’incidente. «Resta sempre in rianimazione, anche se lo hanno estubato. È vigile a tratti, ma la grande quantità di farmaci di cui ha bisogno gli rende difficile comunicare ed esprimersi –spiega il padre del giovane, che gestisce un’azienda a conduzione familiare per la produzione di vini sulle colline del prosecco–. Ci ha riconosciuto già la prima volta che ha potuto rivederci, ma per il momento accenna solo poche parole. È molto confuso e dello schianto al momento non ricorda assolutamente nulla». A.S., che come da prassi è stato indagato dai carabinieri per il reato di omicidio stradale, del fardello che porta sulle spalle non ha ancora idea. È troppo debole, non si sa se sarebbe in grado di comprendere appieno il dramma in cui è precipitato né se riuscirebbe a reagire alla notizia della morte di Vittoria. «Ho chiesto personalmente ai medici di non dirgli nulla e loro hanno convenuto –aggiunge il genitore–, quando sarà più in forze gli daremo la notizia. Siamo sollevati per i piccoli miglioramenti, ma prima del fine settimana non sapremo lo stato degli eventuali danni neurologici. La ferita è ancora gonfia, va controllata costantemente».
LE FAMIGLIE
Mamma e papà gli fanno visita ogni giorno nella mezz’ora che viene loro concessa. Il lunedì dopo il tragico incidente lo zio paterno della vittima era partito da Maser alla volta di Valdobbiadene per incontrare i genitori del giovane e gettare un primo ponte tra due famiglie lacerate da un dolore che porteranno con sé in eterno. Anche i parroci di San Pietro di Barbozza e Crespignaga si erano fatti avanti per facilitare un eventuale incontro tra i quattro genitori, ma quel momento non è ancora arrivato. «Se ne era parlato fin dai primi giorni, ma spetta ai genitori di Vittoria la scelta –aggiunge il padre del sedicenne–. Noi non possiamo che rispettare la loro volontà, qualunque essa sia. Da parte nostra la disponibilità è massima, ma non vogliamo essere invadenti. Per il momento scambiamo qualche telefonata e qualche messaggio con lo zio della ragazza che si è assunto il compito di fare da mediatore. Rispettiamo il loro dolore e se decideranno di volerci incontrare noi saremo pronti ad accoglierli». © RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino