Verona. Suor Luisidia muore a 104 anni, per quasi 70 è stata caposala all'ospedale Borgo Trento

Lunedì 9 gennaio sarà celebrato il funerale alle 14.30 al cimitero di Lago

Suor Luisidia è morta a 104 anni (foto facebook)
VERONA - È stata per 68 anni l'angelo del Laboratorio analisi di Borgo Trento di Verona, decana e caposala per svariate generazioni di infermiere, cresciute...

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VERONA - È stata per 68 anni l'angelo del Laboratorio analisi di Borgo Trento di Verona, decana e caposala per svariate generazioni di infermiere, cresciute professionalmente sotto la sua guida: suor Luisidia Casagrande, per tutti semplicemente suor Luisidia, è scomparsa a 104 anni di età lasciando un vuoto soprattutto umano in quella per 68 anni è stata la sua casa, il laboratorio di analisi dell'ospedale veronese, che oggi, commosso, ne ha tratteggiato il ritratto.

Nella struttura del Borgo Trento suor Luisida era entrata nell'ottobre 1939 fresca del diploma di infermiera professionale, conseguito grazie al consenso del suo istituto Sorelle della Misericordia di Verona in Valverde. In quell'epoca tutte le analisi si facevano manualmente; ma la religiosa ha attraversato con la sua lunga vita tanti decenni di progresso, fino a poter utilizzare le più moderne tecnologie. Ma il ricordo di suor Luisidia non è legato solo alla eccezionale durata del suo servizio, la storica caposala è ricordata da tutti e dall'Azienda ospedaliera per come lo ha svolto. «La provetta che arriva in laboratorio - diceva - in realtà è una persona che attende con ansia una risposta sulla propria salute e quindi sulla propria vita».
«Perciò - concludeva suo Luisidia - ho sempre considerato il sangue e i poveri campioni simbolo intero dell'uomo malato».

Lunedì 9 gennaio sarà celebrato il funerale alle 14.30 al cimitero di Lago.

Il cordoglio

«In quasi settant’anni di servizio ha dimostrato una dedizione che è stata frutto non solo dell’impegno professionale ma di una motivazione più profonda. Resterà un modello per tutti coloro sono impegnati nella nostra Sanità che è un’eccellenza per il livello qualitativo del lavoro che ogni giorno viene svolto da migliaia di professionisti e operatori oltre che per i livelli clinici e tecnologici di avanguardia di cui è protagonista - ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia - La chiamavano l’angelo del Laboratorio Analisi, un soprannome che va ben oltre la sua posizione di decana delle caposala e di riferimento per generazioni di infermieri. Mi unisco alle numerose persone che in questo momento la ricordano e sono vicino a tutti coloro che le hanno voluto bene».

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Il Gazzettino