SAN MARTINI DI LUPARI Le sue mani hanno salvato molte vite. Le sue parole hanno dato conforto a tanti facendo ritrovare la felicità della guarigione o trascorrere il...
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CHI ERA Margaret aveva lavorato nella terapia intensiva cardiologica dell’ospedale di Cittadella, poi come tecnico di anestesia e rianimazione nel reparto di terapia intensiva sempre nel nosocomio della città murata. Lavoro impegnativo e complesso quello dell’infermiera. Per lei era di fatto una missione. Ha fatto l’infermiera volontaria in America Latina, in Guatemala, con Medici con l’Africa Cuamm di Padova. Non aveva ancora una sua famiglia. Mentre era fidanzata, è stata in servizio per sei mesi con Emergency, nel centro cardiologico gestito dall’associazione in Africa, in Sudan, nella capitale Khartum. «Essere infermiera per lei non era una professione - ricorda il marito Francesco che si è sposato nel 2010 - Margaret era infermiera fin nel midollo, una missione». Sentiva dal profondo della sua anima il desiderio di dare la sua competenza anche a chi si trovava nei luoghi più disgraziati del pianeta e non per sua colpa, a cominciare dai più piccoli. Impegno questo, come del resto gli altri, che non ha mai assolutamente esibito e sbandierato. Margaret era una persona modesta, con il massimo rispetto verso il prossimo, dal basso profilo, ma dai valori umani profondissimi.
LA MALATTIA Nel marzo del 2019 la diagnosi a Padova di un tumore cerebrale.
Il Gazzettino