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TREVISO - Neppure i figli quasi la chiamavano mamma. Per tutti era la Bepa. Patrimonio immateriale della piazza di Treviso. Canterina, determinata, tosta e lavoratrice. Madre padre oste e ostessa. La regina di Muscoli's. Vedova a 38 anni, con tutta la vita davanti da inventarsi. E con tre figli piccoli. Donne come sembrano non nascerne più. In questo biennio difficile, che sta togliendo alla città alcuni dei suoi volti storici, i trevigiani devono dire addio anche a Giuseppina Gargiulo, per tutti La Bepa de Muscoli, mancata a 80 anni nelle stanze del Menegazzi.
LA STORIA
«Mamma e papà nel 1968 condivisero l'avventura dell'osteria. Ma la Pescheria non era il giardino della città come oggi, era un luogo difficile- si abbandona ai ricordi il figlio primogenito Fabio Tambarotto- rimase sola nel 1980 a 38 anni, mio padre ne aveva 39 quando improvvisamente morì.
IL SAPORE
Il sapore dell'osteria Muscoli's è tutta farina del suo sacco. Ma la Bepa aveva nel cuore e in gola la passionaccia per la lirica. «Adorava il melodramma, conosceva a memoria tutte le opere. Il suo forte era la canzone napoletana d'autore» ricorda ancora il figlio. Non una donna da diminutivo insomma. Bepa e non Beppina. Come per gli intimi era Ettora l'Ettorina di Arman. Insieme alla Elsa hanno formato il triumvirato d'oro delle ostesse trevigiane. Comprensive e sbrigative quando necessario, accoglienti nel bisogno ma inflessibili quando i clienti andavano su di giri. «E' un grande dolore, ma nello stesso tempo ci fa bene il pensiero che sia tornata ad unirsi a nostro padre- commenta ancora il figlio - per una donna presentissima a se stessa, determinata e coriacea come lei essere meno presente a se stessa come era accaduto negli ultimi tempi era una doppia sofferenza». I figli la ricordano come esempio di abnegazione e sacrificio. «L'impegno è stato il più grande insegnamento che ci ha lasciato» commentano Fabio, Mauro e Alessandra, con i cinque nipoti. I funerali saranno celebrati a Madona Granda mercoledì alle 15,15. Anche il sindaco Mario Conte vuole esprimere il cordoglio di tutta la comuità: «Treviso perde un simbolo di convivialità e tradizione. Bepa era una vivida espressione della Trevigianità con la T maiuscola».
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Il Gazzettino