Chelsea morta sulla Postumia, la mamma era sulla stessa strada: «Ho visto il traffico e ho deviato» Foto

Il dolore della madre: «Aveva la passione per la moda, studiava all'università»

Chelsea Morsoletto
GRANTORTO - «Chelsea per me non era solo una figlia, molto di più. Eravamo come sorelle perchè lei mi ha aiutata e si è presa cura delle sorelle quando...

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GRANTORTO - «Chelsea per me non era solo una figlia, molto di più. Eravamo come sorelle perchè lei mi ha aiutata e si è presa cura delle sorelle quando io ho avuto dei momenti difficili di salute. L’altro giorno mi aveva detto di voler dormire a Vicenza proprio per rientrare tranquillamente e non di notte». È mamma Josy Afia Rudd, con grande forza, a parlare al passato della figlia che si stava affacciando alla vita. Nata in Ghana, ma ad un anno venuta ad abitare in Italia, il papà è Matteo Morsoletto. Abita a Gazzo, cittadina dove Chelsea ha abitato prima che i genitori si separassero, spostandosi a Grantorto. Diplomata al liceo scientifico Quadri a Vicenza, Chelsea era iscritta alla facoltà di lettere all’università di Milano.

La passione per la moda e per il violino

«Voleva entrare in una grande azienda di moda - continua la mamma - non come modella, anche se da giovanissima aveva sfilato per alcuni negozi del territorio, ma per scrivere le collezioni degli abiti. In principio voleva studiare medicina, poi ha cambiato idea ed al momento di scegliere l’università mi ha detto quello che desiderava fare. Me lo aveva detto piangendo dicendomi che non mi avrebbe comunque delusa». Rudd che lavora nell’azienda Ramedical nella cittadina, è mamma di tre bambine di 8, 5 e 3 anni. Nella stessa abitazione vivono i suoi genitori, i nonni materni di Chelsea. In paese abita anche la sorella. «Chelsea era per le altre figlie la sorella maggiore anche se il papà non è lo stesso, ed anche la mamma. Quando non sono stata bene, lei ad occuparsi di loro. Chelsea aveva frequentato la scuola di danza a Gazzo, poi l’aveva lasciata per studiare violino. Con l’inizio dell’università l’aveva messo da parte per concentrarsi sul nuovo impegno. Lunedì scorso una sorellina ha compiuto gli anni, sabato dovevamo fare la grande festa, lei sarebbe dovuta tornare a Milano domenica perchè non voleva perdersi questo momento tutti assieme in famiglia».

La mamma: «Ero anch'io sulla Postumia»

Non poche volte fatti del genere sembrano avere un filo rosso che segna il destino. In questo caso Chelsea che non vuole rientrare a casa tardi e quindi dorme da un’amica. Parte alla luce del giorno e su un tratto di strada conosciuto, già percorso, avviene il l’incidente mortale. Incidente che la mamma avrebbe potuto incrociare. «Questa mattina stavo andando a Vicenza a fare la spesa. Ero anch’io sulla Postumia. Ho visto il traffico bloccato ed i carabinieri che facevano cambiare strada. Ho deciso di tornare a casa e rimandare gli acquisti. Prima di arrivare mi hanno chiamata al cellulare dicendomi che c’erano i carabinieri che mi aspettavano. Arrivata - continua la signora - mi hanno detto che c’era stato un incidente grave e Chelsea era in ospedale a Vicenza. Siamo corsi in ospedale a Vicenza. Non era nella lista degli ingressi del Suem 118, poco dopo mi hanno detto quello che era successo e che era in obitorio». Ragazza per bene Chelsea, che stava vivendo il ventennio di vita, quello spesso più bello ed intenso. Tante amiche a Gazzo, Grantorto ed a Vicenza. La nuova esperienza a Milano, la tenacia di raggiungere laurea e lavoro. Appoggiata dalla famiglia che a sua volta ha affrontato, anni fa, la scelta dell’emigrazione in un altro continente per avere un futuro migliore e darlo ai figli, come stava avvenendo per Chelsea. «Era più matura dei suoi anni - conclude la mamma - Adesso non ce l’ho più. Appena sarà possibile faremo le esequie qui a Grantorto». «Una grande disgrazia per il nostro Comune, siamo una piccola comunità - commenta la dolorosa e triste notizia il sindaco Fiorenzo Cappellari - Non conosco personalmente nessuno della famiglia che so essere a Grantorto da tempo. Esprimo le condoglianze a nome di tutta la cittadinanza e come Amministrazione comunale faremo la nostra parte se ce ne sarà bisogno».

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Il Gazzettino