Il design, un nuovo album, il Sentiero del Re: i sogni spezzati di Elisabetta, morta a 37 anni

Elisabetta Cassin morta a 37 anni
MOGLIANO .- Avrebbe voluto incidere un nuovo album con la sua band, nei prossimi mesi, e aveva già programmato per la fine dell'estate una camminata lungo il...

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MOGLIANO .- Avrebbe voluto incidere un nuovo album con la sua band, nei prossimi mesi, e aveva già programmato per la fine dell'estate una camminata lungo il Sentiero del Re, in Lapponia, tra quei paesaggi selvaggi che la affascinavano tanto. Una lunga malattia ha spezzato i sogni di Elisabetta (Betta) Cassin, designer pordenonese scomparsa nelle prime ore di ieri, 24 maggio, nella sua casa di Mogliano, a soli 37 anni. Elisabetta lascia il compagno Francesco Marotta, il papà Angelo Cassin, noto psichiatra, la mamma Daniela Prencipe, insegnante in pensione, la sorella maggiore Eleonora, psicoterapeuta, cui era molto legata, i nipoti Adriano e Agata e una grande cerchia di amici e conoscenti. L'ultimo saluto sarà sabato, alle 11, alla casa funeraria Cof di Treviso.

IL PROFILO
«Elisabetta aveva una forza incredibile - racconta il papà - lottava contro la malattia da dieci anni, e nonostante il problema di salute faceva di tutto. Aveva cominciato una cura sperimentale e si era comprata da poco una macchina, per darsi delle prospettive. E intanto aveva sempre lavorato e coltivato le sue passioni, come la musica e i viaggi». La donna era riuscita a realizzare il suo sogno professionale: dopo la maturità al liceo Grigoletti di Pordenone, la sua vita si era spostata nel Veneto orientale, prima per l'università e poi per il lavoro. «Aveva affrontato il triennio di architettura - continua il dottor Cassin - per poi accedere al biennio di grafica. Era riuscita a trovare un impiego in uno studio importante, coinvolto anche nell'organizzazione della Biennale, e a intraprendere altri percorsi come libera professionista». La sua passione per il bello si notava anche nella casa che condivideva con il compagno.

LE PASSIONI


Quando non lavorava, spesso suonava il basso e organizzava dei concerti con la sua band, gli Homesick Suni, anche nel pordenonese. E appena aveva qualche giorno di vacanza, non perdeva l'occasione di partire per qualche trekking. Elisabetta stava bene a Mogliano, ma era sempre felice di tornare a Pordenone. La sorella ha voluto ricordarla sul proprio profilo Facebook. «Buon viaggio Bizzettina, hai lottato come una tigre fino all'ultimo e te ne sei andata in pace. Sei sempre con noi: la morte nulla può contro l'amore».
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Il Gazzettino