Dopo 17 anni di sofferenza si è spenta Chiara, infermiera e volontaria della Croce Rossa

Il sorriso di Chiara Tisato si è spento
PADOVA - Infermiera muore a 54 anni. Chiara Tisato è spirata tra le braccia della sorella Lorenza, nella sua casa di Padova. Da 17 anni combatteva contro la malattia, e...

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PADOVA - Infermiera muore a 54 anni. Chiara Tisato è spirata tra le braccia della sorella Lorenza, nella sua casa di Padova. Da 17 anni combatteva contro la malattia, e lunedì pomeriggio il suo fisico ha ceduto, spegnendo per sempre il suo sorriso. La donna lavorava come infermiera all'istituto di Radiologia dell'ospedale di Padova. Ed era anche volontaria della Croce Rossa del Comitato di Vigodarzere, dove la sorella Lorenza è vicepresidente. Dal 2005, poco dopo la morte della madre che Chiara aveva accudito per sette anni, aveva scoperto la malattia che, nonostante terapie e cure, si è ripresentata sempre più aggressiva.

IL RICORDO

«Mia sorella era una donna ed una persona straordinaria - ricorda commossa Lorenza -. Era sempre gentile con tutti, disponibile, un animo buono. Chiara non aveva una famiglia, ma ha dedicato al vita agli altri, agli ultimi, a chi era in difficoltà e avevo bisogno di lei. Sapeva entrare in empatia con le persone che le erano accanto. Anche nostra madre era un'infermiera e lei ha voluto seguire le sue orme. In tutto quello che faceva, mia sorella ci metteva tutto il suo cuore». Chiara ha lottato per 17 anni contro la malattia e ha vissuto la sofferenza sempre con il sorriso, anche negli ultimi tempi quando era molto debilitata. «Lorenza, ho fatto quello che si doveva, non sono una guerriera, mi ripeteva». Chiara amava la fotografia e negli anni ne ha collezionate a centinaia. «Quelle foto raccontano tutta la sua vita dice ancora Lorenza - E poi mi stupiva il fatto che sorrideva sempre, anche in reparto e nelle difficoltà o in situazioni complicate».

IL CORDOGLIO

La notizia della scomparsa di Chiara è arrivata come un macigno tra gli amici e i colleghi della Croce Rossa di Vigodarzere. «Il suo animo solare, l'altruismo, l'infinita bontà e saggezza sono i doni che ci hai lasciato - ha detto Marino Frasson, presidente della Cri di Vigodarzere -. Insieme a lei è volato in cielo un pezzo del nostro cuore. Continueremo a vivere con gioia sicuri che la vitalità che ha sprigionato continuerà a sostenerci, forti dell'esempio che ci ha dato. Grazie per aver condiviso un po' del tuo cammino con noi, grazie per i tuoi sorrisi e per la tua energia».

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Il Gazzettino