Verona. Un altro suicidio nel carcere di Filippo Turetta, è il quinto in 4 mesi: morto un detenuto del reparto psichiatrico

Verona. Secondo suicidio del 2024 nel carcere di Montorio: morto un detenuto del reparto psichiatrico
VERONA - Ennesimo suicidio in carcere, nella casa circondariale di Montorio di Verona. Lo rende noto l'associazione "Sbarre di zucchero". L'episodio ieri sera,...

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VERONA - Ennesimo suicidio in carcere, nella casa circondariale di Montorio di Verona. Lo rende noto l'associazione "Sbarre di zucchero". L'episodio ieri sera, nella sesta sezione del penitenziario, dove un cittadino straniero, dimesso da qualche giorno dal reparto psichiatrico, si è impiccato. Si tratta del secondo suicidio dall'inizio dell'anno a Montorio, il 14/o a livello nazionale. Ricordiamo che negli ultimi quattro mesi in questo carcere, che è lo stesso che ospita Filippo Turetta, il 23enne padovano che ha ucciso Giulia Cecchettin, si sono suicidati cinque detenuti.

L'uomo, riferisce una nota della Uilpa Polizia penitenziaria, è stato ritrovato ieri sera verso le 20 impiccato nella sua cella della sezione infermeria. A nulla sono valsi i soccorsi degli agenti di custodia e del personale sanitario. Si tratta di un detenuto di origini ucraine, che già un mese fa si era tagliato la gola ed era per questo stato ricoverato in ospedale. «Nostro malgrado - commenta il segretario Uilpa Gennarino De Fazio - la carneficina nelle carceri del Paese continua, così come proseguono il malaffare, le risse, le aggressioni alla Polizia penitenziaria, il degrado e molto altro ancora. Pure un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria due settimane fa si è tolto la vita. Apprezziamo che il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo le incaute dichiarazioni in occasione della relazione al Parlamento sull'amministrazione della giustizia abbia parzialmente corretto il tiro rispetto alla drammatica piaga delle morti in carcere, ma è ancora troppo poco».

«Si è consumato ieri sera il 14mo suicidio in carcere nel 2024, quasi uno ogni due giorni. È successo Verona, nella sesta sezione del penitenziario». Lo scrive su X Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. «Un detenuto che era stato dimesso da qualche giorno dal reparto psichiatrico, ha deciso ieri di impiccarsi. I malati psichici non dovrebbero stare in carcere, ci meravigliamo per quello che accade in Ungheria, ma in Italia lo Stato è fuorilegge. Andrebbero inseriti nelle Rems, strutture sanitarie di accoglienza per chi ha commesso dei reati ma è affetto da disturbi mentali. Andrebbero creati nuovi posti in queste strutture e invece le liste d'attesa sono infinite e con esse si allunga la lista dei suicidi nelle strutture penitenziarie. L'infermo di mente, il socialmente pericoloso, è ancora più solo di prima in carcere. Il carcere non rieduca e non protegge. Bisogna intervenire davanti a questa strage, ogni suicidio è una sconfitta per lo Stato», conclude.

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Il Gazzettino