MONTEGROTTO - Prima aveva pagato le tangenti, poi aveva confessato, puntando il dito contro gli ex sindaco Luca Claudio e Massimo Bordin. Ora torna a fare il suo lavoro....
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Titolare di un'impresa di giardinaggio, Pagetta fu il primo assieme a un altro vivaista, Paolo Tomasini, a raccontare in tutti i dettagli ai militari della Guardia di Finanza il sistema del 15 per cento messo in piedi da Luca Claudio e Massimo Bordin. Mazzette che poi passava a riscuotere l'allora assessore all'Ambiente Ivano Marcolongo, arrestato in flagranza dalle Fiamme Gialle nel 2015. Il suo ritorno sulla scena non ha mancato di creare qualche perplessità a Montegrotto. Soprattutto in un momento in cui proprio l'arredo urbano è al centro di infuocate polemiche in cui la fanno da padrone le accuse alla giunta, mosse soprattutto dai negozianti del centro, di incuria e degrado. Ma è proprio Mortandello, che ha costruito la sua vittoria elettorale dell'anno scorso sul rigetto delle pratiche tangentizie che hanno segnato le amministrazioni precedenti, a schierarsi a fianco del vivaista.
«Pagetta è una persona onesta e un serio lavoratore esordisce il primo cittadino -. L'ammissione in prova è una misura che lo fa uscire definitivamente da quell'inchiesta. E' stato costretto a pagare per poter lavorare e poi ha avuto il coraggio di denunciare la corruzione quando molti stavano alla finestra oppure fingevano di non vedere. Dirò di più continua -: io lo ringrazio pubblicamente per quello ha fatto, contribuendo a scoperchiare la pentola del malaffare nel nostro Comune. Alcuni muri di omertà sono ancora presenti in questa città e risultano difficili da abbattere. Lui è un esempio che ogni buon cittadino dovrebbe seguire».
Mortandello è un fiume in piena nella sua difesa del vivaista. «Che cosa avrebbe dovuto fare? Smettere di lavorare? Trasferirsi in un'altra città?». Il sindaco è convinto che anche questa vicenda venga strumentalizzata per delegittimare la giunta dopo poco più di nove mesi di amministrazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino