Aggredito dall'uomo in boxer, il titolare del bar alla Loggia: «Non mi sento al sicuro»

MONTEBELLUNA - Gli occhi di Cristian Fruscalzo, titolare della Loggia, sono lucidi, la voce tremolante, mentre cerca, comunque, di svolgere il proprio lavoro servendo gli...

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MONTEBELLUNA - Gli occhi di Cristian Fruscalzo, titolare della Loggia, sono lucidi, la voce tremolante, mentre cerca, comunque, di svolgere il proprio lavoro servendo gli avventori del bar alla Loggia assieme alla moglie e alla mamma. Ovviamente dopo aver fatto denuncia ai carabinieri poco dopo le 11 di ieri, 16 giugno. E la rabbia è enorme. «Ho già avvisato tutti - dice -: sono fuori dal Mosaico (l'associazione dei commercianti del centro storico, ndr), fuori da tutto. È inutile che mi mandino dei messaggi di solidarietà. Non mi sento protetto». «Già ieri quel ragazzo era stato qui e aveva preso delle bottiglie senza pagare. Lo hanno portato in caserma dove non è stato più di 20 minuti. Poi, nello stesso pomeriggio, mi è passato davanti, mostrandomi il dito medio. Stamattina alle 7,30 ho detto ai vigili che non avrei fatto denuncia ma che lo tenessero lontano. E invece guardate com'è finita».


LO SFOGO
La rabbia, subito dopo l'aggressione subito, è tantissima. Anche per il comportamento di tanti passanti, più inclini a filmare col cellulare piuttosto che a dare una mano, fatta eccezione per Aldo Serena e un altro passante. Persino l'arrivo dell'ambulanza per il giovane marocchino gli ha fatto storcere il naso: «Io, invece, per farmi vedere la mano e il dito, devo prendermi una pausa e andare in ospedale nel pomeriggio». C'è pure qualche occhiataccia con qualche collega che, secondo il barista, sogghignava dopo l'accaduto. «Ma questo non mi fermerà: continuerò come sempre con il mio lavoro», aggiunge risoluto Fruscalzo, una vera e propria istituzione nella piazza di Montebelluna.
L'AMMINISTRAZIONE

Alla loggia ieri mattina sono subito arrivati il sindaco Adalberto Bordin, il presidente del Mosaico Enrico Santinon e il presidente dell'ente palio Nicola Palumbo. Il primo cittadino è voluto tornare sulla necessità di utilizzare anche il famoso Daspo urbano. Ancor più dopo la rissa scoppiata in città appena una settimana fa. «Qualche giorno fa - dice - ho anticipato che, come gruppo di maggioranza, stavamo già e stiamo tuttora approfondendo la materia del Daspo urbano, sul quale qualche esponente di minoranza mi ha preso in giro». «Ho voluto convocare proprio ieri sera una riunione con i commissari di maggioranza della commissione sicurezza e il comandante della polizia locale. E stamattina ne ho parlato con i carabinieri. Lo strumento del Daspo, tema affrontato anche in Prefettura pochi giorni fa, è importante. Ma c'è una altro problema da affrontare: il senso di impunità che pervade chi ha comportamenti incivili». Il dibattito è aperto insomma a Montebelluna. Per Michele Toaldo, presidente del Consiglio comunale, per esempio, il daspo è «buono nel proposito, ma un palliativo se si bada alla realtà dei fatti. Finché ci sarà una politica migratoria nefasta da parte di chi ci governa a Roma, questi casi non faranno che aumentare». E Nicola Palumbo, presidente dell'ente palio afferma: «La politica deve battere un colpo, immediatamente, per frenare al più presto questa escalation di violenza e degrado. Non è più tollerabile nulla di tutto ciò. Daspo urbano, subito»! Intanto, quanto è accaduto sotto la Loggia ha spaventato sia i dipendenti ai piani superiori (in ufficio tecnico era in corso una riunione con professionisti in arrivo da Milano) anche la vicina piazza Marconi. «All'inizio abbiamo pensato a degli spari - poi abbiamo seguito il venticinquenne che finiva nella fontana di via Manzoni. Una scena mai vista prima». 

 

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Il Gazzettino