Il Monte di Pietà e i suoi capolavori artistici nella faida tra Cassamarca e Unicredit, il sindaco: «Devono restare dove sono»

Il Monte di Pietà di Treviso
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TREVISO - L'auspicio che il Monte di Pietà «con le sue meraviglie artistiche che tutto il mondo ci invidia possa essere reso visitabile e quindi ammirabile da cittadini, turisti e visitatori» viene espresso dal sindaco di Treviso Mario Conte, preoccupato sul futuro dell'edificio, che custodisce opere risalenti al Quattrocento e al Cinquecento, oltre alla Cappella dei Rettori, citata anche dal New York Times. «In questo senso, condivido le preoccupazioni del professor Garofalo sulla permanenza dei beni al loro posto - aggiunge -. Sono certo che, attraverso il dialogo tra Fondazione Cassamarca e Unicredit, si troverà una soluzione per il bene della città». Treviso, conclude, merita di vedere valorizzato «uno dei suoi tesori architettonici e artistici più importanti. In ambito turistico il Monte di Pietà può essere inserito in un circuito di opere in grado di dare a Treviso ancora più visibilità in ambito internazionale». 

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Il Gazzettino