TARVISIO - Nel weekend in arrivo l'Alto Friuli punta al bis. Il primo fine settimana di luglio del tarvisiano ha dimostrato che la tanto annunciata voglia di montagna dei mesi...
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FONDI
Sono circa 60mila gli euro che sono stati stanziati dall'amministrazione comunale in favore del rilancio di altre due fondamentali tessere di un puzzle che solo in questo modo può definirsi completo. Se per la campagna il tuo spazio è qui si strizzava l'occhio soprattutto al turismo interno regionale e nazionale, infatti, ecco che ora si punterà soprattutto ai Paesi confinanti, con la precisa volontà di promuovere sia lo shopping made in Italy sia la gastronomia locale. Nel tarvisiano, infatti, durante i quasi cento giorni di chiusura dei confini, infatti, sono stati proprio il commercio e la ristorazione i settori che hanno sofferto di più l'assenza degli stranieri, e che ora - nonostante le barriere siano cadute da ormai oltre tre settimane - necessitano ancora di un aiuto per risalire la china. Come detto, però, l'attrazione maggiore - e non poteva essere diversamente - rimane la natura e i suoi sconfinati spazi aperti che riescono a tranquillizzare anche le persone più impaurite su un possibile ritorno contagi da Covid-19.
MADE IN MALGA
Una delle più recenti opportunità per rigenerarsi in montagna, è data da Made (Malga and alm desired experience), un progetto transfrontaliero promosso dal Consorzio Turistico del Tarvisiano, dal Comune di Hermagor e con l'Ersa come partner nell'ambito del Programma Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020, che unisce Sappada e Tarvisio lungo un percorso di 144 chilometri di lunghezza con al suo interno una quarantina di malghe e due tracciati. Il primo, dedicato agli amanti del trekking e fruibile in entrambi i sensi, si sviluppa in quota lungo strade sterrate, sentieri e vecchie mulattiere senza difficoltà escursionistiche di rilievo, attraverso la cosiddetta dorsale carnica collegando non solo le malghe, ma anche gli agriturismi e i rifugi del versante italiano e austriaco. Il secondo invece, destinato ai cicloturisti e che collega il fondovalle con svariati comprensori malghivi, si può percorrere solo da ovest a est (da Sauris al Lussari) per un totale di 217 chilometri e un dislivello complessivo di 8717 metri. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino