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PADOVA - Biciclette e monopattini a noleggio temporaneo, messi a disposizione dal Comune per incentivare la mobilità dolce ed ecologica in città, spesso abbandonati dopo l'uso disordinatamente su strade, marciapiedi e piste ciclabili, diventano un intralcio alla circolazione per pedoni e ciclisti. A sollevare il problema, l'ex consigliere di Quartiere 4 Daniele Zanetti di Forza Italia, che avverte: «In più occasioni si sentono lamentele di cittadini sulla presenza di bici e monopattini pubblici, posteggiati in modo disordinato, alternativo, maleducato, incivile e non sostenibile in mezzo a marciapiedi, piste ciclabili, strade, portici, luoghi di passaggio, senza rispetto degli altri ciclisti e pedoni, che si trovano in difficoltà e rischiano di farsi male, soprattutto se anziani e persone con deambulatori o carrozzine, bambini e disabili».
IL PROBLEMA
Zanetti sottolinea che il problema interessa il servizio noleggio di mezzi cosiddetti a flusso libero, senza obbligo di riconsegna in stazioni di sosta prestabilite, che a Padova, secondo quanto riferito dall'assessorato Mobilità, conta una flotta di 980 biciclette a pedalata muscolare, 590 a pedalata assistita e 1000 monopattini.
«Preso atto della carenza di educazione, attenzione e senso civico di molti, nel posteggiare correttamente una volta giunti a destinazione spiega l'ex consigliere - l'appello al Comune è quello di ampliare aree di sosta nel territorio dedicate a questi mezzi, progettando dei mini hub in tutta la città per segnare gli spazi dove lasciarli. Basterebbe ispirarsi a quanto fatto a Bologna, dall'amministrazione dello stesso colore politico di Padova, dove in centro e periferie si contano circa 200 mini stalli arancioni per le due ruote a noleggio, il cui utilizzo è incentivato con sconti per chi termina le corse in questi spazi, e sovrapprezzo per chi invece parcheggia altrove».
Non solo. «A Padova precisa Zanetti - il sistema di mobilità su due ruote a noleggio perde anche la prerogativa della sostenibilità ambientale, dal momento che spesso i mezzi abbandonati ovunque vengono poi prelevati da camioncini che girano per i quartieri generando inquinamento e traffico».
Anche Andrea Rossi, esponente di Per Padova, segnala situazioni di caos. «Tanti monopattini osserva - spesso restano fermi nei posti più disparati, o perché giunti a destinazione, o perché finisce il credito o le batterie. Sia questi che le biciclette vengono abbandonati sui marciapiedi, davanti a passi carrai, negozi, cassonetti, agli incroci, nei posti più impensati, creando intralcio e fatica a transitare, poiché spesso bisogna circumnavigare la bicicletta o il monopattino, scendendo in strada quando i marciapiedi sono stretti, il che mette a disagio soprattutto gli anziani. Evidentemente c'è molta negligenza da parte degli utilizzatori, che con un piccolo sforzo potrebbero riporli in posti meno ingombranti, e servirebbe un codice di regolamentazione per l'utilizzo e sosta di questi mezzi».
Luca Felicetta della Consulta 6A, testimonia criticità elevata in zona Brusegana: «I monopattini sono disseminati dappertutto, anche su rampe d'accesso per disabili, ci sono vie come Eulero, Volterra e limitrofe che pullulano di mezzi abbandonati ovunque, da persone che evidentemente non pensano che di li potrebbe passare un vecchietto con le stampelle o in carrozzina».
PALAZZO MORONI
Dal canto suo, l'assessore comunale alla Mobilità, Andrea Ragona, commenta: «La stragrande maggioranza degli utenti parcheggia in modo responsabile, purtroppo qualcuno non lo fa.
Il Gazzettino