Via libera ai monopattini elettrici sulle strade: equiparati alle biciclette. Ma è allarme sicurezza

La nuova legge equipara i monopattini elettrici alle biciclette: ora anche a Mestre potranno circolare
MESTRE Erano scooter nel 2019, saranno (anzi, sono) biciclette nel 2020. Una trasformazione che passa per la nuova legge 160 del 27 dicembre 2019: dal 1. gennaio, infatti, in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MESTRE Erano scooter nel 2019, saranno (anzi, sono) biciclette nel 2020. Una trasformazione che passa per la nuova legge 160 del 27 dicembre 2019: dal 1. gennaio, infatti, in tutte le città d’Italia i monopattini elettrici sono equiparati ai cicli e non ai motocicli. Una scelta epocale, dal punto di vista della mobilità, che toglie dalla zona grigia un veicolo che, fino a un paio di giorni fa, non riusciva a trovare una propria collocazione nel codice della Strada. Ora, quindi, anche a Mestre i monopattini elettrici potranno circolare. 

Sì, perché prima della legge gli “scooter elettrici” (come vengono definiti all’estero) in città erano fuori legge. Senza una sperimentazione ad hoc (quella prevista dal decreto Toninelli del 2018) che individuava delle aree in cui permettere la circolazione dei monopattini, i mezzi elettrici vivevano in una sorta di regime di “vacatio”: i monopattini, come veicolo che supera i 6km/h, erano considerati come dei motorini. Il che significa che per guidarli serviva una targa, una assicurazione, casco e patentino (o patente). Tutte caratteristiche che il monopattino non ha: morale? La polizia locale ha cercato di applicare il buon senso, ma in un paio di casi, di fronte a degli incidenti, la multa è stata inevitabile. E il conto è stato salato: si parla di 800 euro per la mancanza di assicurazione, a cui si possono aggiungerne altri duemila se chi guida non ha la patente. 
SICUREZZA 
La nuova legge supera, quindi, un vuoto normativo, ma non scioglie i dubbi sulla sicurezza. «Cosa significa? Semplicemente ora i monopattini possono circolare a Mestre e non in centro storico, esattamente come le biciclette», commenta il comandante generale della polizia locale Marco Agostini che, però, non nasconde qualche perplessità sulla presa di posizione del Governo. «Mi sembra un provvedimento demagogico, spero che tra un anno non ci si ritrovi a dover analizzare la conta dei morti - attacca il comandante - è un veicolo a tutti gli effetti, equipararlo a una bicicletta è rischioso. Bisogna ricordare, però, che ci sono delle regole: come per chi viaggia in sella, anche con il monopattino sarà vietato l’utilizzo del cellulare (pena la sottrazione di punti dalla patente) e sarà obbligatorio l’utilizzo di fanali di notte». I dubbi riguardano, ovviamente, la possibilità di circolare sulle strade. Un mese fa, per esempio, in via Fratelli Bandiera un uomo è finito in prognosi riservata per essere caduto, probabilmente a causa di una buca, proprio mentre stava andando al lavoro con un monopattino elettrico. 
«Stiamo parlando - aggiunge l’assessore alla Sicurezza, Giorgio D’Este, di un veicolo che ha ruote molto più piccole di una bicicletta, e che mediamente viaggia a una velocità più alta. È un tema che non deve essere preso alla leggera, anche perché in commercio ci sono monopattini che possono superare i 30 chilometri all’ora. Inoltre bisogna considerare che questo è un mezzo molto in voga tra i minori». 
«STABILIRE SPAZI E CONDIZIONI»
Cosa prevede la legge? Che per condurre i monopattini non serva la patente (nemmeno per i minori). Non è obbligatoria l’assicurazione (ma resta comunque consigliata). Non è possibile trasportare passeggeri, nemmeno a traino, e la velocità massima deve essere di 20 chilometri all’ora (potenza 500 Watt). Non è obbligatorio il casco, ma lo è invece il giubbotto catarfrangente nelle ore di buio. Nessun posto a sedere, ovviamente, ma solo postura in piedi. 

«Stiamo già lavorando a un regolamento - aggiunge l’assessore alla Mobilità Renato Boraso - per definire meglio l’utilizzo che delimiti spazi, aree e condizioni. Nei prossimi giorni avremo un incontro tecnico sull’argomento». «Con i mezzi elettrici inizia una nuova era della mobilità - precisa il consigliere comunale Luca Battistella, delegato alla Smart City - e già nel prossimo futuro dovremo considerare uno sviluppo urbanistico che contempli anche degli spazi a misura di questi nuovi veicoli».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino