MESTRE - Monia Groppello ha vinto la sua battaglia: il profilo commemorativo Facebook del figlio Michael, scomparso in un in incidente stradale 4 mesi...
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Tante persone, anche gente qualunque, non ho solo ha dimostrato la sua solidarietà alla mamma di Marghera ma ha mandato email, messaggi privati, si è attivata anche con canali professionali e privati per sensibilizzare l’amministrazione del social network. E l’altra sera, attorno alle 22.30 il profilo del tifoso del Venezia è riapparso dopo 23 giorni. E ieri è stato chiuso quello falso. Gli amministratori americani del social, accortisi dell’errore dopo tanto clamore, hanno rimediato. «’La gente come noi non molla mai’ diceva sempre mio figlio, era un suo motto, nella vita come in curva – racconta Monia – E questo spirito l’ho fatto mio e sono arrivata all’obiettivo minimo. Quando ho rivisto il profilo per la prima volta dopo 4 mesi ho pianto di gioia e non solo per il dolore di aver perso un figlio 20enne».
Monia ha il motto di Michael tatuato su un braccio «per non perdersi d’animo quando tutto sembra andare male. Se anche l’appello del Gazzettino e la grande mobilitazione che ha sollevato non avessero portati ad un risultato io non mi sarei comunque fermata. Ho chiamato Milano e un amico in America per riuscire a sapere qualcosa. La memoria di mio figlio veniva prima di tutto». Una vicenda che Monia si augura serva anche come insegnamento per altri casi simili.
Il Gazzettino