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MONFALCONE - Nel 2013 la Fondazione Leone Moressa di Mestre cerchiava Monfalcone sulla mappa triveneta dei nuovi cittadini: tra i primi dieci Comuni a più alta incidenza di immigrati residenti, il polo portuale in provincia di Gorizia era diventato la "capitale" dei bengalesi a Nordest. Dieci anni dopo, nel «30%» dei forestieri censiti il sindaco leghista Anna Cisint conteggia «5.000» migranti del Bangladesh, di cui «lavorano 1.700», dei quali «soltanto 7 (sette) sono donne», mentre «gli altri 3.300 stanno a casa» e quindi «vivono grazie al nostro welfare», magari andando pure in spiaggia: «Per questo diventa inaccettabile il comportamento degli stranieri musulmani che entrano abitualmente in acqua con i loro vestiti». Proprio come hanno fatto ieri un centinaio dei 200 partecipanti al flash-mob "Il mare è di tutte-i e il costume è mio", la protesta contro il divieto di burkini promossa sul litorale di Marina Julia dall'Ami.
MANIFESTAZIONE
Si tratta dell'Associazione Monfalcone interetnica. «Ami ringrazia tutti coloro che ha rimarcato il presidente Arturo Bertoli hanno voluto partecipare a questa iniziativa allegra e determinata a contrastare le sparate intolleranti e fuori tempo della sindaca Cisint.
ISOLAMENTO
Ha rilanciato il sindaco Cisint: «La manifestazione boomerang della sinistra monfalconese è l'ennesima dimostrazione dell'isolamento di una protesta sistematica alle decisioni del Comune che si limita sempre più a una marginalità di attivisti militanti e non riesce ad attrarre le folle minacciate nei comunicati della vigilia. La città ha capito che la mia battaglia non è quella dei costumi da bagno, ma quella del decoro e della dignità rivendicata dalla nostra comunità, che nel costume ha però un simbolo che è la punta di un iceberg che è fatto di una lunga stagione di alterazione della convivenza civile che tocca il lavoro, la salute, il sociale, l'abitare». Ha ribattuto il dem Sani Bhuiyan, primo consigliere comunale di origine bengalese eletto a Monfalcone, «Ogni persona ha diritto di vestirsi come vuole». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino