Offre mezzo milione per rifare il campanile. La parrocchia rifiuta

Sogni infranto per l'ex pilota Stefani ma l'ultima parola spetta alla Curia

Offre mezzo milione per rifare il campanile. La parrocchia rifiuta
MONASTIER - Offre mezzo milione di euro per rifare il campanile della chiesa. Ma la parrocchia rifiuta e boccia il progetto: «La struttura attuale ha un valore storico e...

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MONASTIER - Offre mezzo milione di euro per rifare il campanile della chiesa. Ma la parrocchia rifiuta e boccia il progetto: «La struttura attuale ha un valore storico e anche affettivo». Giuseppe Stefani, ex comandante dell’Aeronautica civile e benefattore trevigiano, sognava di regalare alla parrocchia un campanile più alto che rendesse onore all’imponenza della chiesa di Santa Maria Assunta. Le campane sono issate infatti su una torre tozza, alta circa 4 metri: nulla in confronto alla monumentalità del luogo di culto. «La chiesa è strepitosa. Ma ha un campanile di 4 metri. Mi sono offerto per sviluppare un progetto per costruirne uno nuovo. Era uno dei miei cinque sogni nel cassetto. Inizialmente avevo pensato di offrire il 75 per cento del finanziamento, con il resto coperto dalla parrocchia. Poi ho detto chiaramente che ero disponibile a offrire l’interno intervento, 500mila euro, totalmente a carico del sottoscritto - spiega il benefattore -. Ma dopo tre anni di lavoro, compresi i ritardi causa Covid, il consiglio pastorale e il consiglio economico hanno bocciato il progetto: non andava bene, non piaceva, non erano disponibili. Hanno detto di no. Misteri dei centri di potere, che personalmente non riesco a individuare. I due consigli parrocchiali hanno dimostrato di avere un potere notevolissimo. In un paese di 4.500 anime, con industrie di prestigio, paese ricco, 14 persone hanno deciso che non andava bene. Forse sarebbe stato da interpellare anche la comunità». 

LA REPLICA

La parrocchia fa però alcune precisazioni. La prima riguarda la cifra offerta dall’ex pilota: 350mila euro. La seconda l’iter del progetto stesso, che non si è ancora concluso. Gli organismi parrocchiali hanno espresso parere negativo ma l’ultima parola spetta alla Curia, che teoricamente potrebbe ribaltare il responso. Ma per ora il sogno dell’ex pilota sembra destinato a non decollare. Due anni fa Stefani aveva contribuito al rientro dell’antica acquasantiera in marmo tra i beni della parrocchia. Si era prodigato infatti per trovare uno sponsor per acquistare il manufatto seicentesco dai proprietari e farlo restaurare. Cos’ l’acquasantiera, un tempo custodita nell’antica abbazia del Pero distrutta durante la Grande guerra, era tornata “a casa”. Oggi è posizionata accanto alla porta della nuova chiesa.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino