A quindici mesi di distanza dalla tragedia del Molinetto della Croda, la Procura di Treviso ha iscritto due persone nel registro degli indagati. Immutate le ipotesi di reato:...
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Nessun avviso di garanzia è stato ancora notificato, ma di certo c'è che le indagini non sono ancora concluse. Il fine è quello di stabilire se la tragedia potesse essere evitata e qualcuno abbia avuto responsabilità per la morte di Maurizio Lot, 52 anni, collaboratore della Pro Loco di Refrontolo, Luciano Stella, 54 anni, gommista di Pieve di Soligo, Giannino Breda di Falzè di Piave e Fabrizio Bortolin di Ponte della Priula, tutti travolti e uccisi dalla furia del torrente Lierza. L'area rimase sotto sequestro per 23 giorni e per diversi mesi i periti nominati dalla Procura (un idrologo, un geologo e un ingegnere idraulico) hanno studiato a fondo i rilievi urgenti e irripetibili effettuati nell'immediatezza della tragedia e hanno depositato sul tavolo del pm una corposa relazione che ha preso in esame ogni aspetto. Il loro compito è stato quello di verificare lo stato dei luoghi, analizzare la portata del torrente e stabilire se ci siano state o meno opere di modifica del corso del Lierza che potessero aver causato, anche indirettamente, l'ondata di piena che ha travolto la tensostruttura, distruggendola, dove si stava tenendo la «Festa dei Omeni» con circa una novantina di partecipanti. La Procura ha anche utilizzato un drone che ha scattato, da un'altezza di 300 metri, foto ad altissima definizione per monitorare con precisione il bacino idrico e le altre eventuali anomalie del corso d'acqua. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino