Atti sessuali su minori, medico a processo: «Era come un padre ma...»

Atti sessuali su minori, medico a processo: «Era come un padre ma...»
PORDENONE Con la sua denuncia lo ha portato in Tribunale a difendersi da accuse infamanti: molestie sessuali che hanno come vittime dei minorenni. Eppure gli vuole bene, lo...

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PORDENONE Con la sua denuncia lo ha portato in Tribunale a difendersi da accuse infamanti: molestie sessuali che hanno come vittime dei minorenni. Eppure gli vuole bene, lo considera il padre che non ha mai avuto. Davanti ai giudici è un fiume in piena il giovane che nel 2016 ha fatto partire le indagini sul medico della provincia di Pordenone che adesso è a processo per atti sessuali su minorenni, detenzione e condivisione di materiale pedo-pornografico, prostituzione minorile con i due minori a cui prometteva ricariche telefoniche e regali.


Il ragazzo adesso ha 23 anni. È arrivato in aula accompagnato dalle guardie penitenziarie, perchè lo scorso novembre la vicenda ha avuto un'appendice violenta. Il ragazzo ha accoltellato il medico e adesso è sottoposto a misura cautelare per l'ipotesi di tentato omicidio.

«Era il mio mister e, siccome andavo al campo a piedi, si era proposto di accompagnarmi». È sui campi di calcio che nel 2004 il 23enne conosce il medico-allenatore. Il giovane parla con sicurezza ricordando particolari, emozioni e situazioni di disagio. «Mi toccava le gambe, gli altri bambini ridevano, non sapevo come comportarmi. Poi ha cominciato a farmi regali». Cominciò a frequentare la sua casa: pizze e pigiama party con gli altri bambini della squadra, tutti nel lettone del mister a guardare filmati proibiti al computer. Quando la madre si trasferì in un altro paese, il medico si offrì di ospitarlo. «Io - ha raccontato il giovane - volevo restare con i miei amici di scuola e di calcio». È in quel periodo che sarebbero iniziate le molestie sessuali: «Da bambino non capivo, gli chiesi perchè faceva così. Disse che mi voleva bene così tanto come a un figlio».


 
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Il Gazzettino