Messaggi a luci rosse, baci sul collo e mani sul sedere: operaie braccate dal capoturno

Paura nel luogo di lavoro
BORGO VALBELLUNA - Messaggi whatsApp contenenti proposte sessuali esplicite, atteggiamenti molto confidenziali con alcune dipendenti, mani che toccano sederi e labbra che baciano...

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BORGO VALBELLUNA - Messaggi whatsApp contenenti proposte sessuali esplicite, atteggiamenti molto confidenziali con alcune dipendenti, mani che toccano sederi e labbra che baciano colli: non esattamente il profilo di un gentiluomo quello emerso ieri, 21 settembre, in aula nel corso del procedimento per violenza sessuale a carico di Franco Barp, 60enne residente a Borgo Valbelluna (difeso dall'avvocato Pierluigi Cesa) dalle deposizioni di alcuni testimoni. Nel mirino dell'uomo la presunta vittima G. C., 33 anni, (difesa dall'avvocato Enrico Rech) che era intimidita dall'insistenza di Barp e in difficoltà nel opporgli un rifiuto: il 60enne era infatti suo superiore alla Costan, ricoprendo l'incarico di capoturno, ed era anche suo vicino di casa. Alla fine G. C. prese il coraggio a due mani e denunciò il suo molestatore.

Ieri in aula sono sfilati alcuni testi: il loro racconto è servito per rendere più preciso il contesto in cui avvenivano le avances e fino a che punto l'imputato avrebbe approfittato della sua qualifica per attirare a sè le lavoratrici. Il periodo preso in esame va da autunno 2018 fino al 2020. Due colleghi della vittima hanno confermato, seppur in termini diversi, l'interesse che Barp manifestava per le donne giovani impegnate nei vari cicli produttivi dell'azienda durante i turni che lui doveva sovrintendere. Particolare attenzione sarebbe stata rivolta a quelle interinali o con contratto a termine. Barp sarebbe stato visto abbracciare da dietro una dipendente nel contempo stampandole un bacio sul collo. Da una testimonianza emerge anche la paura di G. C. nel raggiungere la sua auto parcheggiata un po' più distante dall'azienda dopo una sera al lavoro. Ma dell'incubo vissuto è stata informata anche un'amica d'infanzia della 33enne che ieri ha deposto davanti ai giudici Coniglio, Feletto e Cittolin in collegiale. «Mi chiese consiglio sull'atteggiamento da assumere e le suggerii di restare sul vago per non inimicarsi il capoturno». Richiesta poi sul contenuto dei messaggi che G. C. aveva ricevuto da Barp e che l'amica vide, la donna ha confermato che non si trattava di romantiche allusioni. 


    
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Il Gazzettino